Bali (Indonesia), 5 ott. (LaPresse/AP) – Il Congresso deve pensare al messaggio che gli Usa stanno “mandando al mondo” quando dimostra che non riesce “ad agire in modo unito. Finiamola ora, finiamola oggi”. Lo ha detto in merito allo shutdown del governo, giunto al quinto giorno, il segretario di Stato Usa John Kerry, arrivato in visita a Bali, in Indonesia, in vista del summit economico dell’Apec (Cooperazione Economica Asiatico-Pacifica). “Gli amici e i nemici” dell’America, ha aggiunto il segretario di Stato, non devono però confondere lo shutdown del governo con qualcosa di diverso da un momento di difficoltà politica. Anche il presidente Barack Obama aveva programmato di partecipare al summit, ma ha deciso di cancellare il viaggio per restare a Washington e occuparsi dello stallo al Congresso. A guidare la delegazione Usa nei colloqui ora è proprio Kerry.

In merito allo shutdown, il numero uno della diplomazia Usa ha notato che l’assistenza in termini di sicurezza per alleati cruciali come Israele potrebbe risentire della situazione e che l’ufficio del dipartimento del Tesoro che si occupa di sovrintendere le sanzioni internazionali potrebbe essere costretto a mettere in congedo quasi tutto il suo personale. Tuttavia, ha notato che lo shutdown non ridurrà la forza economica, militare e diplomatica mondiale degli Usa. “Ci sono interruzioni momentanee e queste possono sempre avere un impatto”, ha affermato, garantendo comunque che Washington continuerà a osservare le sue “responsabilità e i suoi impegni nel mondo”.

A partire da lunedì, Kerry guiderà la delegazione Usa alla conferenza dei leader dell’Apec a Bali, a cui farà seguito un summit dei capi di Stato dell’est asiatico in Brunei e visite ufficiali in Malesia e nelle Filippine. Alcuni commentatori hanno criticato la cancellazione del viaggio da parte di Obama indicandola come segno di debolezza del Paese e del fatto che il presidente non sia più impegnato, come nel primo mandato, ad adoperarsi in Asia. Ma Kerry respinge questa lettura. “Non penso – ha detto – che qualcuno possa credere che questo sia un momento di debolezza. Non c’è qui un leader che non avrebbe preso questa decisione se avesse dovuto affrontare un problema interno”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata