Washington (Usa), 1 ott. (LaPresse/AP) – Il Congresso Usa non ha trovato l’accordo sul bilancio e alla mezzanotte di ieri, le 6 di stamane in Italia, è scattato lo shudown del governo, il blocco parziale delle attività. E’ la prima volta che accade da 17 anni. La Camera non ha approvato la legge passata in precedenza al Senato, quindi pochi minuti prima della scadenza la Casa Bianca ha dichiarato lo shutdown. I repubblicani sono rimasti fermi sulla loro richiesta di rinvio della riforma sanitaria, cosiddetta Obamacare, come condizione per finanziare il governo. Il punto è stato nettamente respinto dal presidente Barack Obama e dai democratici. Il Senato, ore prima della mezzanotte, ha respinto infatti la proposta di legge di bilancio provvisoria avanzata dalla Camera repubblicana, che prevedeva il rinvio di un anno dell’Obamacare.
I Gop hanno tuttavia insistito sulla proposta, chiedendo negoziazioni con il Senato per un compromesso. Il leader della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid, ha risposto con un secco no: “Quello chiude il governo. Vogliono che il governo chiuda”. Lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, ha risposto poco dopo: “Il popolo americano non vuole lo shutdown, così come non lo voglio io”. Tuttavia, ha aggiunto che la legge di riforma sanitaria di Obama “avrà un impatto devastante: qualcosa deve essere fatto”. Ma pochi minuti prima di mezzanotte la direttrice del Budget Sylvia Burwell ha emesso la direttiva alle agenzie federali: “Eseguire i piani per un ordinato shutdown”.
Circa 800mila lavoratori federali saranno quindi congedati dalle loro mansioni, tra cui in centri per veterani, parchi nazionali, nella maggior parte della Nasa. Altri servizi fondamentali resteranno invece attivi, come esercito e controllori di volo. I militari statunitensi, in particolare, continueranno a essere pagati grazie a una legge firmata da Obama poco prima della mezzanotte.
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