Nairobi (Kenya), 24 set. (LaPresse/AP) – Quarto giorno di assedio al centro commerciale Westgate di Nairobi, attaccato sabato da terrroristi del gruppo islamista somalo al-Shabab. Ieri sera le forze di sicurezza kenyote hanno annunciato che tutte le persone bloccate e trattenute all’interno dell’edificio erano state liberate, ma sono arrivate smentite ufficiose. Secondo fonti della sicurezza locali e di altri Paesi nella capitale, alcune persone sarebbero ancora in ostaggio. Sessantadue i morti, secondo il bilancio ufficiale, e circa 200 i feriti. Tre i terroristi uccisi dall’esercito kenyota, altri feriti e 10 persone arrestate per essere interrogate.

Questa mattina ancora esplosioni e raffiche di spari sono state sentite provenire dal centro commerciale di quattro piani, intricato labirinto di negozi e banche, dotate anche di camere di sicurezza e protette da vetri antiproiettili. Questo, spiegano fonti della sicurezza, rende più difficile individuare e catturare i militanti asserragliati all’interno. In alcune parte sono in corso incendi che alzano colonne di fumo verso il cielo.

LE VITTIME. Il bilancio ufficiale è di 62 morti, 200 feriti e circa mille persone messe in salvo. Tra i morti ci sono diversi stranieri tra cui sei cittadini britannici, due donne francesi, due cittadini canadesi e uno cinese, mentre gli italiani sono stati tutti liberati. Questa mattina i giornalisti all’esterno dell’edificio hanno visto le forze di sicurezza portare all’esterno un cadavere.

LA RIVENDICAZIONE. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo di militanti islamici somali al-Shabab. Un messaggio del gruppo legato ad al-Qaeda pubblicato sul suo account twitter ufficiale ha affermato che si è trattato di una rappresaglia per l’azione militare del Kenya in Somalia nel 2011: “A lungo abbiamo condotto la guerra contro i kenyoti nella nostra terra, ora è tempo di spostare il campo di battaglia e portare la guerra nella loro terra”. Gli estremisti hanno minacciato ancora: “L’attacco al WestgateMall è una frazione molto piccola di quello che i musulmani in Somalia hanno sperimentato per mano degli invasori kenyoti”.

AL-SHABAB CONTRO I NON MUSULMANI. I testimoni hanno raccontato che all’inizio dell’assalto i militanti hanno fatto una dichiarazione: liberi i musulmani, gli altri sarebbero stati il loro bersaglio. Su Twitter hanno scritto che l’azione è stata concepita come una vendetta e che quando le forze di sicurezza hanno tentato di aprire negoziati hanno risposto: “Non ci saranno negoziati di nessun tipo”.

AMERICANI E BRITANNICI TRA I MILITANTI. “Due o tre americani” e “un britannico” fanno parte del gruppo che ha attaccato il Westgate, ha dichiarato la ministra degli Esteri kenyota Amina Mohamed, in una intervista alla trasmissione Newshour dell’americana Pbs. Gli americani, ha spiegato, hanno età tra 18 e 19 anni, sono di origine araba o somala e provengono da “Minnesota e un altro posto” negli Stati Uniti. Il Minnesota è al centro di una indagine federale sul reclutamento di militanti di al-Shabab. Secondo le autorità circa 20 giovani uomini lasciano ogni anno lo Stato per unirsi al gruppo islamico. La comunità somala del Minnesota è la più grande degli Usa. Dal Regno Unito proviene invece una donna che “ha fatto questa cosa molte volte in passato”, ha aggiunto la ministra.

ITALIANI IN SALVO. “Sono in salvo gli italiani che a noi risultavano essere presenti nel centro commerciale di Nairobi, in Kenya. Sei si erano già messi in salvo prima e da poco anche altri 4 sono usciti dalla struttura”, hanno fatto sapere sabato fonti della Farnesina precisando che “sono usciti gli italiani di cui avevamo notizia, cioè 10” . Tra le persone morte c’è anche un cittadino somalo, sposato con una italiana, titolare di un permesso di soggiorno in Italia. L’uomoiveva a Torino da diversi anni, secondo la Farnesina.

MISSIONARIA ITALIANA SI SALVA RIFUGIANDOSI IN CAMERINO. Una missionaria laica di Cirò Marina (Calabria) è tra gli italiani liberati, scrive il sito online de ‘Il Crotonese’, specificando che si tratta di Rita Caparra, 57 anni, che “si trovava nel centro commerciale con una rappresentante dell’ambasciata”. La donna originaria di Cirò, ma residente a Siderno, lavora come fisioterapista presso l’Istituto Missionari della Consolata e “aveva dato l’allarme alla famiglia postando sul suo profilo facebook alcune immagini dell’assalto”.

ASSALTO CON AK-47 E GRANATE. Quando prima di mezzogiorno sono stati sentiti i primi colpi, decine di persone sono uscite di corsa dal lussuoso centro commerciale della zona ovest di Nairobi. Chi passava nei pressi in auto ha abbandonato i veicoli in strada ed è fuggito. Gli assalitori hanno fatto esplodere granate e sparato con potenti Ak-47 all’interno del palazzo, hanno raccontato i testimoni. Rob Vandijk, dipendente dell’ambasciata olandese, ha raccontato che stava pranzando in un ristorante quando gli assalitori hanno lanciato bombe a mano all’interno. Ha detto di aver poi sentito spari, che la gente urlava e si buttava a terra.

ONU CONDANNA. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha condannato “nei termini più severi possibili l’attacco terroristico di Nairobi”. L’ufficio del segretario generale Onu Ban Ki-moon ha inoltre fatto sapere che quest’ultimo ha parlato con il presidente Uhuru Kenyatta e gli ha espresso la propria preoccupazione. Condanne sono arrivate da diversi governi, tra cui gli Usa che hanno offerto aiuto per portare i responsabili davanti alla giustizia, il premier britannico David Cameron, che ha offerto sostegno, il segretari generale Onu, Ban Ki-moon.

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