Il Cairo (Egitto), 23 set. (LaPresse/AP) – Una corte egiziana ha messo al bando i Fratelli musulmani e ha ordinato che tutti i beni del gruppo siano confiscati. La tv di Stato egiziana ha fatto sapere che l’ordine è stato emesso oggi. La Fratellanza era rimasta al bando per la maggior parte del tempo dalla sua creazione 85 anni fa, ma dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak nel 2011 il gruppo aveva potuto lavorare liberamente, aveva creato un partito politico e aveva ottenuto successi nelle elezioni. A marzo il movimento era stato registrato ufficialmente come un’organizzazione non governativa. La decisione del tribunale, alla quale potrà essere presentato un ricorso, permette alle autorità di prendere di mira la rete del gruppo sui social media e di colpire così la base del sostegno al movimento.

La Corte del Cairo per le questioni urgenti ha messo al bando il gruppo stesso, compresa l’associazione registrata ufficialmente nei mesi scorsi, nonché “qualunque istituzione che ne derivi oppure riceva assistenza finanziaria da esso”. Il tribunale, il cui ordine è stato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Mena, ha inoltre ordinato “la confisca di tutti i soldi, beni e immobili del gruppo” e ha suggerito che il governo crei una commissione indipendente per gestire il denaro del movimento finché non saranno emessi ordini finali della Corte. Il tribunale non ha per il momento pubblicato le motivazioni della sentenza, che arriva a seguito di un’azione legale avviata da avvocati del partito di sinistra Tagammu, il quale accusa la Fratellanza di essere un gruppo “terroristico” e di “sfruttare la religione in slogan politici”. In alcuni altri tribunali sono depositate simili denunce contro il movimento islamico.

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