Islamabad (Pakistan), 21 set. (LaPresse/AP) – E’ stato rilasciato in Pakistan l’ex numero due dei talebani afghani, il mullah Abdul Ghani Baradar. Lo hanno fatto sapere ufficiali di Islamabad, dopo che l’annuncio della scarcerazione mirata a promuovere il processo di pace era stato dato ieri. Il governo di Kabul aveva più volte chiesto a Islamabad di liberare Baradar, nonostante i dubbi di alcuni analisti che la mossa possa dare una spinta ai colloqui di pace. Baradar fu arrestato in un raid della Cia a Karachi nel 2010 in circostanze poco chiare. Ufficiali afghani affermarono all’epoca che il leader militante partecipasse a colloqui di pace segreti con il governo di Kabul e accusarono il Pakistan di averlo arrestato per sabotare i negoziati. Altre fonti sostenevano che ad aver spinto per il suo arresto fossero stati gli Usa.

Elogi al rilascio sono arrivati da Mohammad Ismail Qasimyar, membro del consiglio incaricato dal governo di Kabul di negoziare con i talebani: “Siamo molto speranzosi che il mullah Baradar possa svolgere un ruolo importante nel processo di pace”. Wakil Ahmad Muttawakil, ex ministro degli Esteri dei talebani, ha commentato positivamente la liberazione ma ha aggiunto che il Pakistan non dovrà controllare i suoi movimenti, ora che Baradar è libero. “Devono permettergli di contattare i leader talebani e di essere utile al processo di pace in Afghanistan”, ha dichiarato. Islamabad ha rilasciato almeno 33 detenuti talebani nell’ultimo anno, rispondendo alla richiesta del governo di Kabul per sostenere i colloqui di pace con gli insorti. Tuttavia, non c’è segno che i precedenti rilasci abbiano spinto progressi e al contrario alcuni ex detenuti si ritiene siano tornati a combattere contro il governo afghano. Gli Usa hanno espresso dubbi sul rilascio di Baradar, prevedendo il rischio che anche lui torni al campo di battaglia.

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