Melk (Austria), 18 set. (LaPresse/AP) – Si è conclusa dopo oltre 24 ore in Austria la vicenda del bracconiere 55enne che nella notte fra lunedì e martedì ha ucciso quattro persone e poi si è barricato in una fattoria nei pressi di Melk. Un’ora dopo avere sentito l’ultimo sparo proveniente dall’edificio, le squadre Swat della polizia sono entrate con prudenza nella struttura e in una cantina nascosta, dopo avere spento le fiamme, hanno trovato il corpo carbonizzato dell’uomo, che si ritiene si sia dato fuoco da solo. Il corpo non era riconoscibile, ma la polizia dà per scontato che si tratti del bracconiere. Il governo provinciale della Bassa Austria ha ordinato di tenere le bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici in onore delle vittime.
LE 4 UCCISIONI. La vicenda era cominciata nella notte di ieri, quando l’uomo aveva ucciso due poliziotti e il conducente di un’ambulanza, un paramedico, barricandosi poi all’interno di una fattoria vicino a Melk, circa 70 chilometri a ovest di Vienna. Le cose erano andate così: secondo la ricostruzione fornita dal ministero dell’Interno, gli agenti avevano fermato il bracconiere su una strada vicino ai boschi in una zona a ovest di Vienna, spesso frequentata da cacciatori di frodo; lui era fuggito a bordo della sua auto, ma era finito in un fossato nei pressi di Annaberg, e a quel punto aveva sparato, ferendo un membro del team Cobra Swat austriaco, che è morto successivamente. Un’ambulanza ha raggiunto il posto ma il bracconiere ha sparato, uccidendo il conducente mentre stava dando il primo soccorso al poliziotto che era ancora ferito; sparando ha ferito anche un altro poliziotto, che però dovrebbe riprendersi. Successivamente l’aggressore ha ucciso a un blocco stradale un secondo agente, che era quindi la terza vittima, prima di barricarsi nella fattoria. Inizialmente si pensava che il bracconiere avesse con sé in ostaggio un terzo poliziotto, ma nel pomeriggio di ieri è stato ritrovato il corpo senza vita dell’agente all’interno di un’auto di pattuglia, portando dunque a quattro le vittime.
L’UOMO SI BARRICA. Mentre era barricato, il bracconiere sparava di tanto in tanto contro gli agenti, che avevano circondato l’edificio. L’ultimo colpo, spiega la polizia, è stato esploso circa un’ora prima che gli agenti, indossando elmetti e giubbotti antiproiettile e armati di fucili d’assalto, cominciassero ad avvicinarsi alla struttura a bordo di tre mezzi corazzati dell’esercito e poi entrassero. La zona era circondata da oltre 100 poliziotti.
L’IRRUZIONE DELLA POLIZIA E IL RITROVAMENTO DEL CORPO. La polizia è entrata nell’edificio con molta cautela perché l’uomo “poteva essere nascosto in ogni angolo”, ha spiegato il portavoce, Roland Scherscher. E in una cantina nascosta, accessibile solo spingendo una parete, è stato rinvenuto il corpo carbonizzato del bracconiere. Prima è stato però necessario spegnere le fiamme, visto che la stanza era piena di fumo, che la polizia ritiene avesse appiccato l’uomo stesso. Il corpo era talmente carbonizzato che è stato impossibile identificarlo, ha riferito Scherscher, aggiungendo però che la polizia dà per scontato che si tratti dell’uomo armato. L’uomo, secondo quanto ha riferito ieri la stampa austriaca, era un bracconiere di 55 anni, e la polizia lo ha identificato come Alois Huber, proprietario di una ditta di furgoni. Le ricerche all’interno dell’edificio a due piani sono durate quattro ore. La polizia ha detto di non potere confermare la notizia diffusa dai media austriaci secondo la quale gli agenti avrebbero sparato al sospettato all’addome prima che si rifugiasse all’interno della struttura.
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