Damasco (Siria), 24 ago. (LaPresse/AP) – Diversi soldati governativi siriani riportano gravi difficoltà respiratorie dopo avere partecipato a un’offensiva nel distretto di Jobar, a est di Damasco. Lo riferisce l’agenzia di stampa di Stato siriana, Sana, suggerendo che i ribelli nell’area stiano usando armi chimiche contro le truppe governative. L’agenzia parla di diversi casi di “soffocamento” e aggiunge che le ambulanze si stanno affrettando a portare i militari in ospedale.
“L’esercito siriano – spiega invece la televisione di Stato – ha ottenuto importanti successi negli ultimi giorni e, per questa ragione, i gruppi terroristici hanno usato le armi chimiche come ultima carta”. L’emittente statale ha quindi mandato in onda immagini di brocche di plastica, maschere anti-gas, fiale di un farmaco non specificato, esplosivi e altri elementi che, sostiene, sono stati sequestrati dai nascondigli dei ribelli. La notizia è stata seguita da una serie di breaking news proprio sul presunto uso di armi chimiche da parte dei ribelli nel quartiere di Jobar.
Un messaggio cita un giornalista siriano che lavora al fianco delle truppe nel distretto e riferisce che l’esercito ha confiscato un deposito di armi che include anche maschere antigas e barili con la scritta ‘fatto in Arabia Saudita’. Non è chiaro cosa ci sia all’interno dei contenitori, ma la notizia sembra ipotizzare che si tratti di qualche tipo di agente chimico fornito appunto dall’Arabia. Un’altra scritta in sovrimpressione riporta che, dopo aver preso il controllo delle postazioni ribelli, i soldati hanno scoperto antidoti contro l’esposizione ad agenti chimici.