Gerusalemme, 12 ago. (LaPresse/AP) – Il governo di Israele ha pubblicato la lista dei 26 detenuti palestinesi che saranno rilasciati in settimana come parte dell’accordo per tornare al tavolo dei negoziati con l’Anp per trovare un accordo di pace. In totale saranno 104 i detenuti che verranno liberati, in quattro tranche. I colloqui riprenderanno mercoledì a Gerusalemme, dopo l’incontro preparatorio che si è tenuto due settimane fa a Washington, e saranno mediati dall’inviato degli Usa Martin Indyk che ieri ha incontrato il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas a Ramallah. A riferire i nomi dei detenuti che saranno liberati è stato il Servizio carcerario nazionale che ha pubblicato la lista online, in modo da lasciare due giorni per possibili appelli.
Ventuno delle persone interessate dal provvedimento sono state condannate per omicidio, anche di israeliani e sospetti collaboratori palestinesi, mentre le altre erano state condannate per tentati omicidi o rapimenti. Metà dei prigionieri sulla lista non avevano una data di rilascio determinata, il che indica che stavano scontando l’ergastolo, mentre gli altri sarebbero stati rilasciati al termine della pena. Molti hanno già scontato 20 anni di carcere. Il primo arresto tra i 26 avvenne nel 1985. Sono decine di migliaia i palestinesi che sono stati detenuti delle prigioni israeliane fin dall’occupazione della Cisgiordania, di Gaza e di Gerusalemme est dopo la guerra dei Sei giorni, nel 1967.
Tra le vittime dei detenuti che saranno rilasciate ci sono anche Ian Feinberg, avvocato israeliano ucciso a Gaza nel 1993, e lo statunitense Frederick Steven Rosenfeld, morto mentre si trovava in gita in Cisgiordania nel 1989. È un “giorno triste per le famiglie in lutto e per la società israeliana”, ha commentato Meir Indor, che guida un gruppo di parenti delle vittime. “Questi – ha detto invece Gila Molcho, sorella di Feinberg, intervistata dall’emittente israeliana Channel 2 TV – non sono prigionieri politici, sono terroristi e omicidi che torneranno a casa come eroi. Celebreranno degli assassini dei nostri fratelli e dei nostri bambini”.
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