Santiago di Compostela (Spagna), 27 lug. (LaPresse/AP) – Il macchinista del treno deragliato a Santiago di Compostela, Francisco José Garzon Amo, è stato accusato di ‘omicidio per imprudenza’. Lo fa sapere il ministro della Giustizia spagnolo, Fernandez Diaz, aggiungendo che il 52enne è stato dimesso dall’ospedale in cui era ricoverato ed è stato trasferito in una stazione di polizia. Garzon Amo era stato arrestato giovedì sera per l’incidente del treno ad alta velocità avvenuto mercoledì, in cui sono morte 78 persone sulle 218 che viaggiavano sul mezzo. Tra loro anche un italiano, il 25enne siciliano Diego Lombardo.
Con il passare delle ore e dei giorni la responsabilità dell’incidente sembra ricadere sempre più sul macchinista. Il treno al momento dello schianto viaggiava a velocità molto superiore ai limiti consentiti e le ferrovie spagnole hanno detto che frenare era sua responsabilità. Tuttavia, non è chiaro se i freni siano stati azionati o meno, o se non abbiano funzionato. L’uomo sinora non ha rilasciato dichiarazioni in proposito. Le immagini di lui scattate subito dopo il deragliamento lo mostravano sorretto dai soccorritori, con il volto coperto di sangue. Quali ferite abbia riportato non è stato reso noto, sebbene secondo notizie non confermate ma diffuse dai media avrebbe riportato fratture al costato.
Intanto, mentre una sua dichiarazione era attesa per oggi, le autorità hanno fatto sapere che questa è invece stata posticipata per le sue condizioni di salute. Tuttavia, dovrebbe comparire entro domani davanti ai giudici, prima che scadano le 72 ore dall’arresto entro cui secondo la legge spagnola dovrà deporre davanti al giudice che indaga sul caso. Anche se l’udienza sarà a porte chiuse, darà probabilmente indizi sullo stato delle indagini. Il giudice deciderà se tenere in carcere il macchinista come sospetto, se rilasciarlo su cauzione o se rilasciarlo senza accuse. Se il magistrato troverà sufficienti elementi a sostegno di un processo per accuse penali, la data della prima udienza sarà fissata.
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