Buenos Aires (Argentina), 13 giu. (LaPresse/AP) – Almeno tre persone sono morte e oltre cento sono rimaste ferite nello schianto tra due treni pendolari in Argentina, alle porte di Buenos Aires. Lo schianto tra i due convogli, che trasportavano entrambi passeggeri, è avvenuto alle 7.07 (le 12.07 in Italia), tra le stazioni di Moron e di Castelar, sulla linea Sarmiento, che collega i sobborghi occidentali della capitale alla stazione di Once, nel centro della metropoli. A fornire il bilancio è stato Carlos Grillo, vice segretario alla Salute nella municipalità di Moron. I feriti sono stati trasportati in quattro diversi ospedali, spiega invece Marcelo Marmonto, che dirige l’ospedale Luis Guemes, di Haedo.
Subito dopo lo schianto, alcuni passeggeri in grado di uscire dai treni si sono messi in sicurezza camminando lungo i binari, alle prime luci dell’alba. Mentre molti altri hanno atteso l’arrivo dei soccorsi. Secondo le ricostruzioni l’incidente è avvenuto dopo che un treno si è fermato tra le due stazioni, non è chiaro per quale motivo, e un altro convoglio, a due piani, non è riuscito a fermarsi e lo ha colpito. Essendo i treni diretti verso l’esterno della metropoli, erano meno pieni rispetto a quelli affollati di pendolari che ogni mattina entrano in città.
Secondo quanto riporta il leader sindacale Riben Sobrero, il treno a due piani era stato fuori servizio per sei mesi, ed era stato da poco rimesso in funzione. Pablo Gunning, portavoce dell’agenzia governativa che controlla la linea pendolari, spiega che sul veicolo erano stati installati nuovi freni. L’agenzia, un consorzio controllato dallo Stato, è stata creata dopo l’incidente alla stazione Once in cui il 22 febbraio dello scorso anno moriro 51 persone e oltre 700 rimasero ferite. Dopo quell’episodio, la ‘presidenta’ Cristina Fernandez promise di lavorare a nuovi investimenti per la sicurezza ferroviaria. Tolse quindi la concessione delle linee pendolari a Mario e Sergio Cirigliano, fratelli che possiedono compagnie di manutenzione del sistema ferroviario, e formò appunto il consorzio.
I fratelli Cirigliano sono tra le decine di imputati in attesa di processo per l’incidente dello scorso anno, ma rimangono ancora profondamente coinvolti nel sistema ferroviario argentino. E secondo i sopravvissuti dell’incidente dello scorso anno, ci sarebbe la mano dei due anche in questo nuovo episodio. “Il treno che ha colpito l’altro – afferma Paolo Menghini, che nello schianto del febbraio 2012 perse il fratello Lucas – era stato riparato dalla Emfer, controllata dai Cirigliano, gli imprenditori responsabili della tragedia”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata