Flint (Michigan, Usa), 31 mag. (LaPresse/AP) – Una 33enne statunitense è stata uccisa in Siria mentre combatteva al fianco dei ribelli. Lo riferisce un’agenzia di stampa siriana, vicina al governo, precisando che con lei, durante combattimenti a Idlib, sono state uccise altre due persone, non è chiaro se straniere. I familiari della donna americana, identificata come Nicole Lynn Mansfield, residente nella città di Flint, hanno confermato la notizia della sua morte.
Un cugino della Mansfield, David Speelman, ha detto ad Associated Press che alcuni agenti dell’Fbi hanno fatto una visita ai parenti della donna per informarli del decesso. Il portavoce dell’Fbi a Detroit, Simon Shaykhet, non ha potuto fare commenti sul caso. La madre di Speelman, Monica Mansfield Speelman, ha detto al quotidiano Detroit Free Press che sua nipote si era convertita all’islam e aveva sposato un immigrato arabo alcuni anni fa. Successivamente lei e il marito hanno divorziato. La famiglia non era felice per la conversione della giovane, hanno sottolineato Monica Speelman e la nonna della 33enne, Carole.
La Mansfield era stata cresciuta nella fede battista e suo padre era un dipendente di General Motors. La giovane aveva lasciato la scuola superiore dopo essere rimasta incinta, ma successivamente diede l’esame di maturità, frequentava un college e per dieci anni aveva lavorato come assistente sanitaria a domicilio. “Aveva un cuore d’oro”, ma si lasciava influenzare facilmente da altri, ha detto ancora Carole Mansfield, aggiungendo: “Penso che potrebbe aver subito un lavaggio del cervello”.
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