Mosca (Russia), 6 mar. (LaPresse/AP) – Il ballerino russo Pavel Dmitrichenko, noto per la sua interpretazione di Ivan il terribile, ha confessato di aver organizzato l’attacco con l’acido condotto il 17 gennaio contro il direttore artistico del teatro Bolshoi di Mosca, Sergei Filin. “Ho organizzato l’attacco, ma non in queste dimensioni”, ha detto secondo quanto riporta la polizia il 29enne, che ha appunto confessato con due complici. Le autorità, spiega la polizia di Mosca, credono che Dmitrichenko nutrisse una “inimicizia personale basata sulla sua attività professionale”. Il fermo dell’uomo era avvenuto ieri.

Il ballerino è entrato al Bolshoi nel 2002 e ha preso parte a diversi spettacoli negli ultimi anni. Ieri, la portavoce del prestigioso teatro, Katerina Novikova aveva detto di non essere a conoscenza di particolari conflitti tra lui e Filin. Ma l’emittente Channel One riferisce che la fidanzata del 29enne, a sua volta solista del Bolshoi, era in contrasto con il direttore artistico. Quest’ultimo, 42 anni, in seguito all’attacco, ha riportato ustioni agli occhi e al volto, e attualmente si trova in Germania per essere curato.

Il Bolshoi è una delle principali istituzioni culturali russe, ma la compagnia di balletto è stata turbata da intrighi e lotte interne che hanno portato alla fuga di numerosi artisti nel corso degli anni. Difficile situazione che ha conosciuto il suo apice nell’attacco a Filin. Secondo i colleghi del direttore artistico, fin da subito l’assalto è sembrato una vendetta legata alla selezione di alcuni ballerini al posto di altri per ruoli particolarmente ambiti. Parlando con la televisione di Stato russa, lo stesso Filin aveva detto di essere a conoscenza di chi ha ordinato l’assalto, ma aveva anche dichiarato che non avrebbe fatto nomi.

A febbraio, in un’intervista con la rivista Snob, il direttore generale del teatro, Anatoly Iksanov, aveva avanzato l’ipotesi che l’attacco contro Filin fosse stato ispirato dal celebre ballerino Nikolai Tsiskaridze. “Non attribuisco nello specifico il reato a lui ma – disse Iksanov – accuso Nikolai di aver inasprito la situazione nel teatro, facendo pressione psicologica sullo staff e il personale, su Filin, su di me e gli insegnanti”. Tsiskaridze, da tempo critico con la gestione del Bolshoi, ha sempre negato le accuse, puntando invece il dito contro lo stesso direttore generale e i suoi alleati, per aver alimentato la disputa. Molte star del balletto, tra cui Anastasia Volochkova, si sono schierate con Tsiskaridze. Mentre Alexei Ratmansky, direttore artistico del Bolshoi tra il 2004 e il 2008, ha legato l’atmosfera del teatro a “un disgustoso pozzo nero”, sostenendo che l’episodio nasce dalla “mancanza di qualsiasi etica”. Ratmansky ora è artista residente all’American Ballet Theater

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