Il Cairo (Egitto), 2 mar. (LaPresse/AP) – Nella sua prima giornata di visita in Egitto, il segretario di Stato Usa John Kerry ha cercato di mettere in campo tutte le sue doti diplomatiche per promuovere il dialogo politico tra opposizione e governo, e per spingere sul tasto delle riforme, necessarie per far riprendere l’economia. Non si sono tuttavia fermate le violenze. Scontri, con morti, feriti e arresti, si sono registrati a Mansoura, Port Said e nella capitale.

CONFRONTO CON OPPOSIZIONE. In vista dell’incontro che avrà domani con il presidente Mohammed Morsi, a livello politico l’attenzione di Kerry si è concentrata oggi sull’opposizione. Tuttavia, la sua presenza ha suscitato meno interesse del previsto, visto che solo sei degli undici leader invitati ai colloqui all’ambasciata statunitense hanno riposto positivamente. Nella capitale Kerry ha incontrato Amr Moussa, ex ministro di Hosni Mubarak, ora nelle fila del Fronte di salvezza nazionale, principale gruppo di opposizione, e ha poi parlato telefonicamente con il premio Nobel Mohammed ElBaradei, tra i primi a chiedere il boicottaggio delle elezioni parlamentari convocate per fine aprile. Il Fronte di salvezza ha già annunciato il boicottaggio, ma ha fatto sapere che potrebbe cambiare posizione se alcune parti della nuova contestata Costituzione verranno cambiate, se le polizia la smetterà di usare la forza contro i manifestanti e se sarà formato un governo che includerà in modo equo anche minoranza cristiana, donne e liberali. Secondo il gruppo di opposizione, tenere il voto ora non farebbe altro che polarizzare ulteriormente il Paese, mentre per le strade di diverse città continuano i duri scontri tra manifestanti e forze di sicurezza.

SERVE DIALOGO CON SOCIETA’. In serata Kerry ha incontrato anche il ministro degli Esteri Amr Kamel, esprimendo la necessità di un dialogo tra il mondo politico e la società. “Dico con tutta umiltà e grande senso di rispetto – ha affermato dopo l’incontro – che per arrivare (a una democrazia stabile con un’economia stabile ndr) è necessario un vero scambio tra politici e società civile egiziana, proprio come stiamo continuando a fare noi lottando nel nostro Paese. Ci deve essere la volontà da tutte le parti di scendere a compromessi significativi sulle questioni che contano di più per il popolo egiziano”.

NECESSITA’ DI RIFORME PER AVERE RIPRESA. Altro punto di interesse della visita del rappresentante del governo di Washington, è la difficile situazione economica che sta affrontando l’Egitto. “È fondamentale, indispensabile, urgente – ha dichiarato Kerry, dopo un incontro con i leader del mondo imprenditoriale tenuto nel pomeriggio – che l’economia egiziana diventi più forte, si rimetta in piedi. Per attirare capitali, per portare nuovamente soldi nel Paese, per dare alle aziende la fiducia necessaria ad andare avanti, ci deve essere un senso di sicurezza, un senso di vitalità politica ed economica”. Kerry ha quindi sottolineato l’importanza per gli egiziani di raccogliersi attorno a temi fondamentali, come diritti umani, libertà di parola, tolleranza religiosa. Ugualmente importante, ha detto Kerry, è unirsi “per affrontare la sfida economica di questo particolare momento”. La comunità internazionale teme che l’Egitto non sia in grado di intraprendere le riforme necessarie per ottenere un pacchetto di prestito dal Fondo monetario internazionale da 4,8 miliardi di dollari. “È necessario che (l’Egitto, ndr) raggiunga un accordo con il Fondo monetario internazionale per dare al mercato un po’ di fiducia”, ha sottolineato ancora il segretario di Stato americano. Tra le riforme richieste, anche l’aumento delle imposte e il taglio dei sussidi energetici.

UN MORTO A MANSOURA, FERITI A PORT SAID. Intanto, neanche oggi si sono fermate le violenze nel Paese. Tra i luoghi più caldi Mansoura, dove un 35enne è morto investito da un blindato della polizia, molte persone sono rimaste ferite, tra cui un ragazzino raggiunto da un colpo di arma da fuoco, e almeno 28 sono state arrestate. A Port Said, invece, un veicolo della polizia ha investito cinque persone, dopo che alcuni manifestanti che marciavano su una delle strade principali si sono rifiutati di far passare l’auto. Al Cairo, in centinaia hanno protestato fuori dagli uffici del governo prima dell’incontro tra Kerry e Kamel. I manifestanti hanno bruciato un ritratto del segretario di Stato Usa e hanno cantato slogan accusando Washington di essere schierata dalla parte del presidente Morsi e dei Fratelli musulmani.

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