Pretoria (Sudafrica), 22 feb. (LaPresse/AP) – Dopo otto giorni di carcere, Oscar Pistorius è tornato libero. All’atleta paralimpico sudafricano, accusato dell’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp, è stato infatti concesso il rilascio su cauzione. Lo ha annunciato il giudice Desmond Nair, spiegando che sulla decisione ha giocato un ruolo importante l’affidavit (una deposizione scritta giurata) in cui il 26enne ha esposto la sua versione dei fatti. Circa un’ora dopo la lettura del verdetto, Pistorius ha lasciato il tribunale a bordo di una Land Rover argentata, seduto sui sedili posteriori, e si è diretto a casa dello zio.

85MILA EURO PER LA LIBERTA’. La cauzione per il rilascio è stata fissata a un milione di rand (oltre 85mila euro). Di questa somma, l’equivalente di 8.500 euro dovrà essere pagato in contanti e l’atleta dovrà dimostrare di avere a disposizione il resto. La prossima udienza sul caso è stata programmata per il 4 giugno. Secondo le disposizioni del giudice, quando sarà rilasciato Pistorius dovrà consegnare tutti i passaporti e le armi che possiede. Inoltre, non potrà lasciare il distretto di Pretoria senza autorizzazione delle autorità né tornare nella casa in cui si è consumato l’omicidio nella notte di San Valentino. Così come non potrà consumare alcol e droghe. Il discorso del giudice è durato un’ora e 45 minuti e l’annuncio è stato accolto da un coro di ‘Yes’ dei sostenitori del campione in aula.

DICHIARAZIONI CONVICENTI. La decisione, inizialmente prevista per mercoledì, è giunta al quarto giorno di udienza al tribunale di Pretoria, dopo che il giudice ha analizzato le argomentazioni presentate dall’accusa e dalla difesa. E argomentando la sua decisione, Nair ha spiegato che a incidere sono state anche le dichiarazioni scritte di Pistorius. “Il fatto che abbia scritto l’affidavit e il modo in cui lo ha presentato al tribunale – ha affermato Nair – mi hanno portato alla conclusione che l’accusato ha presentato motivi validi per la liberazione su cauzione”.

NESSUN PERICOLO DI FUGA. Vista la gravità del caso, Pistorius ha dovuto rispettare severi requisiti per vedersi accordato il rilascio su cauzione. Gli avvocati della difesa hanno dovuto dimostrare che non ci fosse pericolo di fuga fuori dal Sudafrica, che l’imputato non interferirà con i testimoni o il caso in generale, e che il suo rilascio non provocherà disordini pubblici. Motivando la sua decisione, dal canto suo il giudice Nair ha messo in dubbio il fatto che Pistorius possa essere a rischio di fuga e pronto ad andare in giro per il mondo, visto che rischia di perdere una fortuna in denaro, auto, proprietà e altri beni. Inoltre, il giudice ha spiega che, benché sia stato dimostrato che l’atleta ha avuto atteggiamenti aggressivi, nei suoi confronti non erano mai state presentate denunce per azioni violente.

I DUBBI DEL GIUDICE. Nel corso della sua esposizione, il giudice ha poi criticato l’operato di Hilton Botha, investigatore capo sostituito i giorni scorsi, che non avrebbe fatto abbastanza per provare che l’atleta avesse tendenze violente. “C’è un ampio spazio e un ampio tempo per farlo, guardando nel passato dell’imputato”, ha affermato Nair. Eppure, pur criticando Botha per “errori” e “spropositi”, il giudice ha spiegato che un uomo solo non rappresenta il caso portato avanti dallo Stato, e che non ci si può aspettare che lo Stato metta insieme tutti i tasselli del puzzle in così poco tempo. Anticipando la forma processuale, Nair ha poi detto di avere seri dubbi sul conto di Pistorius: perché non ha cercato di localizzare la fidanzata temendo che ci fosse un intruso in casa? Perché non ha provato a determinare chi era nel bagno? Perché avrebbe dovuto avventurarsi verso un “pericolo” percepito, quando avrebbe potuto prendere altre misure per garantire la propria sicurezza? “Ci sono delle improbabilità che devono essere esplorate”, ha affermato ancora Nair, anticipando che Pistorius dovrà chiarire le questioni quando testimonierà sotto giuramento durante il processo.

L’ATTENZIONE DEL PAESE. La decisione del giudice, giunta al quarto giorno consecutivo di udienza, è stata seguita con passione da tutto il Paese e il verdetto è stato trasmesso in diretta audio dalle emittenti nazionali e internazionali. Niente telecamere però, dopo che il giudice ne ha impedito l’accesso in aula, lamentandosi dei continui flash in faccia all’atleta paralimpico nei tre precedenti giorni di udienza. Lo spettacolo, ha commentato in proposito Nair, ha fatto sembrare Pistorius “come una specie che il mondo non aveva mai visto prima”.

LA REAZIONE DELLE FAMIGLIE. I familiari di Reeva fanno intanto sapere di non aver seguito in diretta la decisione del giudice. “Non fa alcuna differenza al fatto che noi siamo rimasti senza Reeva”, ha commentato la cugina della modella, Sharon Steenkamp. Soddisfatti invece i parenti del campione paralimpico. “Siamo sollevati dal fatto che Oscar abbia ottenuto il rilascio su cauzione, ma al tempo stesso siamo in lutto per la morte di Reeva”, ha spiegato lo zio Arnold, che poi ha aggiunto: “Come famiglia, conosciamo la versione di Oscar di quanto accaduto quella tragica notte e sappiamo che è la verità, e che essa prevarrà nelle prossime udienze in tribunale”.

PROCURA: CONVINTI DI OMICIDIO PREMEDITATO. E mentre anche la difesa di Pistorius si dice soddisfatta per la concessione della cauzione, la procura fa sapere che proseguirà per la sua strada e si dice “fiduciosa” della sua versione dei fatti, quella secondo cui l’atleta sudafricano avrebbe compiuto, nelle prime ore del giorno di San Valentino, un omicidio premeditato. Pistorius respinge l’accusa e sostiene invece di avere ucciso la ragazza per sbaglio dopo averla scambiata per un ladro.

ORA TORNERA’ AD ALLENARSI. E mentre il mondo si interroga e si arrabbia per la decisione del giudice, presto l’atleta paralimpico potrebbe tornare ad allenarsi. Prima dell’inizio dell’udienza odierna, il suo allenatore Ampie Louw si era detto pronto a rimettersi al lavoro con lui, per “permettergli di sgombrare la mente”. E per questo, ha già programmato allenamenti mattutini e pomeridiani, in modo da consentire al sudafricano di tornare a correre a livello agonistico. “Bisogna dargli spazio”, ha detto Louw, ammettendo tuttavia che ora probabilmente Pistorius non è nelle giuste condizioni mentali per concentrarsi sull’atletica. “Il fatto è che ha il cuore spezzato, tutto qui”, ha concluso il tecnico.

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