Pretoria (Sudafrica), 19 feb. (LaPresse/AP) – Nel primo giorno dell’udienza che deve decidere se Oscar Pistorius possa essere rilasciato su cauzione, il presidente del tribunale di Pretoria ha accolto l’accusa di omicidio premeditato sostenuta dai procuratori, dicendo che la difesa dovrà a offrire ragioni “eccezionali” per ottenere la scarcerazione. Nell’udienza, il procuratore Gerrie Nel ha dichiarato che la morte della fidanzata dell’atleta, la modella Reeva Steenkamp, è avvenuta per un omicidio premeditato, spiegando le proprie motivazioni. Il difensore, Barry Roux, ha invece sostenuto che la morte sia stata accidentale e ha letto la dichiarazione del campione, che ribadisce di aver creduto di sparare a un ladro. La modella è stata uccisa il 14 febbraio. I familiari di Pistorius affermano che non ci siano elementi a sostegno delle accuse di omicidio.
L’ACCUSA. L’udienza è la prima occasione per la procura di descrivere le prove raccolte dalla polizia a sostegno dell’accusa di omicidio premeditato, così come le ragioni per cui è stata formulata. Il procuratore Gerrie Nel ha sostenuto che, secondo la sua ricostruzione dei fatti, dopo una lite con la fidanzata Pistorius si è alzato dal letto, ha indossato le protesi di cui ha bisogno per camminare e ha percorso sette metri dalla camera da letto verso il bagno. Qui ha sparato tre colpi attraverso la porta, che è poi stata forzata. Ha affermato che l’omicidio sia stato premeditato perché l’atleta aveva pianificato di raccontare di aver pensato che un ladro si fosse introdotto nell’abitazione: “Era tutto parte di un piano preorganizzato. Perché un ladro dovrebbe chiudersi in bagno?”.
LA DIFESA. La morte di Reeva Steenkamp è stata accidentale, non si è trattato di omicidio premeditato come sostenuto dalla procura. Così l’avvocato difensore di Pistorius, Barry Roux, sostenendo che l’atleta paralimpico debba essere rilasciato su cauzione. Il legale ha ricordato che non esistono altre accuse contro Pistorius. Roux ha dichiarato davanti ai giudici, a favore della tesi della morte accidentale: “Affermiamo che non si tratti neppure di omicidio. Non esiste la possibilità che lo sia”.
PISTORIUS: CREDEVO DI SPARARE A LADRO. Ho sparato a Reeva per errore credendo fosse un ladro e quando ho capito “mi sono riempito di orrore e di paura”. Sono le parole con cui Oscar Pistorius ha raccontato, in una dichiarazione affidata al difensore Barry Roux, la sua versione dei fatti. Ha spiegato di essersi sentito in pericolo perché non aveva addosso le protesi alle gambe, quando ha ha sparato contro la porta del bagno credendo che all’interno ci fosse un intruso. Solo dopo, ha spiegato, ha realizzato che la fidanzata non era nel letto: “Questo mi ha riempito di orrore e paura”. A quel punto ha indossato le protesi e tentato di buttare giù la porta del bagno a spallate, ma non riuscendoci l’ha poi sfondata con una mazza da cricket, ha proseguito nella dichiarazione. Dentro la stanza ha trovato Reeva colpita dagli spari. A quel punto l’ha sollevata per andare a cercare aiuto ed è corso al piano di sotto ma, ha concluso, “e’ morta tra le mie braccia”.
IN AULA PADRE, SORELLA E FRATELLO. Il 26enne Pistorius è arrivato presto in tribunale, in cui è entrato da una porta sul retro, scortato dalla polizia e con il volto nascosto. Pochi minuti prima dell’udienza è entrato in aula, vestito con elegante completo grigio, camicia blu e cravatta. Ha annuito quando i magistrati gli hanno chiesto se stesse bene e quando il fratello Carl gli ha poggiato una mano sulla spalla in segno di sostegno. Con lui in aula anche il padre Henke e la sorella Aimee. Quella di oggi è la prima volta che compare in tribunale dopo che giorni fa è scoppiato in lacrime in aula.
FINESTRE OSCURATE E FOLLA. Prima dell’inizio dell’udienza, le finestre dell’aula sono state oscurate per impedire che fotografie fossero scattate dall’esterno. L’aula, con una capacità di circa 60 posti, è stata gremita da un centinaio di persone mentre una coda di gente si è messa in coda all’esterno in attesa di entrare. Oltre ai familiari dell’atleta, in aula c’è anche l’allenatore Ampie Louw, che ieri ha definito la morte della modella un incidente e detto di rivolere presto l’atleta in pista.
DONNE PROTESTANO: MARCISCA IN GALERA. “Pistorius marcisca in galera”. E’ la scritta che campeggia su uno dei cartelli alzati dalle decine di donne che stanno manifestando fuori dal tribunale. Protestano contro la violenze domestica, nel Paese con il tasso più alto al mondo di donne uccise dai partner, e chiedono che all’atleta olimpico non sia concessa la libertà dietro pagamento di cauzione. La modella era a sua volta una attiva sostenitrice delle campagne contro le violenze di genere. Di recente aveva scritto su Twitter di voler partecipare al ‘Black friday’, vestendosi di nero per ricordare la 17enne vittima di uno stupro di gruppo, mutilata e uccisa due settimane fa.
I FUNERALI DI REEVA STEENKAMP. Durante l’udienza, il corpo della fidanzata Reeva Steenkamp viene cremato nella città di Port Elizabeth, sulla costa meridionale del Sudafrica. La famiglia aveva fatto sapere che la cerimonia si sarebbe svolta privatamente, chiusa a pubblico e media. Sei persone hanno trasportato in chiesa la bara, avvolta in un tessuto bianco e coperta di fiori dello stesso colore. La famiglia ha fatto sapere che per i funerali sono arrivati parenti da tutto il mondo.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata