Pretoria (Sudafrica), 19 feb. (LaPresse/AP) – Confermata l’accusa di omicidio premeditato per Oscar Pistorius. Durante l’udienza nel tribunale di Pretoria in cui i giudici decideranno se rilasciare su cauzione l’atleta paralimpico, il procuratore Gerrie Nel ha dichiarato che la morte della fidanzata, la modella Reeva Steenkamp, è stata omicidio premeditato. Il difensore, Barry Roux, ha invece dichiarato che la morte è stata accidentale e a sostegno della richiesta di scarcerazione ha ricordato che il 26enne non ha altre accuse a suo carico. La modella è stata uccisa il 14 febbraio. I familiari di Pistorius affermano che non ci siano elementi a sostegno delle accuse di omicidio.
L’ACCUSA. L’udienza è la prima occasione per la procura di descrivere le prove raccolte dalla polizia a sostegno dell’accusa di omicidio premeditato rivolta a Pistorius, così come le ragioni per cui è stata formulata. Il procuratore Gerrie Nel ha sostenuto che, secondo la sua ricostruzione dei fatti, dopo una lite con la fidanzata Pistorius si è alzato dal letto, ha indossato le protesi di cui ha bisogno per camminare e ha percorso sette metri dalla camera da letto verso il bagno. Qui ha sparato quattro colpi attraverso la porta, che è poi stata forzata. Ha affermato che l’omicidio sia stato premeditato perché l’atleta aveva pianificato di raccontare di aver pensato un ladro si fosse introdotto nell’abitazione: “Era tutto parte di un piano preorganizzato. Perché un ladro dovrebbe chiudersi in bagno?”.
LA DIFESA. La morte di Reeva Steenkamp è stata accidentale, non si è trattato di omicidio premeditato come sostenuto dalla procura. Così l’avvocato difensore di Pistorius, Barry Roux, sostenendo che l’atleta paralimpico debba essere rilasciato. Il legale ha ricordato che non esistono altre accuse contro Pistorius. Roux ha dichiarato davanti ai giudici, a favore della tesi della morte accidentale: “Affermiamo che non si tratti neppure di omicidio. Non esiste la possibilità che lo sia”.
PISTORIUS PRESTO IN TRIBUNALE, IN AULA PADRE E FRATELLO. Il 26enne Pistorius è arrivato presto in tribunale, in cui è entrato da una porta sul retro. Anche oggi aveva il capo coperto dal cappuccio di una felpa. È arrivato scortato dalla polizia, che lo ha trasferito dalla cella in cui è stato trattenuto sinora nel quartiere di Brooklyn. Pochi minuti prima dell’udienza è entrato in aula, vestito con elegante completo grigio, camicia blu e cravatta. Ha annuito quando i magistrati gli hanno chiesto se stesse bene e quando il fratello Carl gli ha poggiato una mano sulla spalla in segno di sostegno. Quella di oggi è la prima volta che compare in tribunale dopo che giorni fa è scoppiato in lacrime in aula.
FINESTRE OSCURATE E FOLLA. Prima dell’inizio dell’udienza, le finestre dell’aula sono state oscurate per impedire che fotografie fossero scattate dall’esterno. L’aula, con una capacità di circa 60 posti, è stata gremita da un centinaio di persone mentre una coda di gente si è messa in coda all’esterno in attesa di entrare. Tra i familiari presenti all’udienza Henke Pistorius, padre dell’atleta, seduto nelle prime file, e il fratello Carl. In aula anche l’allenatore Ampie Louw, che ieri ha definito la morte della modella un incidente e detto di rivolere presto l’atleta in pista.
DONNE PROTESTANO: MARCISCA IN GALERA. “Pistorius marcisca in galera”. E’ la scritta che campeggia su uno dei cartelli alzati dalle decine di donne che stanno manifestando fuori dal tribunale. Protestano contro la violenze domestica, nel Paese con il tasso più alto al mondo di donne uccise dai partner, e chiedono che all’atleta olimpico non sia concessa la libertà dietro pagamento di cauzione. La modella 29enne era a sua volta una attiva sostenitrice delle campagne contro le violenze di genere. Di recente aveva scritto su Twitter di voler partecipare alla protesta del ‘Black friday’, vestendosi di nero per ricordare la 17enne vittima di uno stupro di gruppo, mutilata e uccisa due settimane fa.
I FUNERALI DI REEVA STEENKAMP. Durante l’udienza nei confronti di Oscar Pistorius, il corpo della fidanzata Reeva Steenkamp viene cremato nella città di Port Elizabeth, sulla costa meridionale del Sudafrica. La famiglia aveva fatto sapere che la cerimonia si sarebbe svolta privatamente, chiusa a pubblico e media. Sei persone hanno trasportato in chiesa la bara della modella 29enne, uccisa il 14 febbraio con quattro colpi d’arma da fuoco nella casa dell’atleta a Pretoria. Il feretro era avvolto in un tessuto bianco e coperto di fiori dello stesso colore. La famiglia ha fatto sapere che per i funerali sono arrivati parenti da tutto il mondo.
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