Seul (Corea del Sud), 23 gen. (LaPresse/AP) – Dopo le nuove sanzioni approvate dall’Onu, a condanna del lancio di un razzo effettuato a dicembre, la Corea del Nord risponde e promette che “aumenterà le capacità militari di autodifesa, fra cui il deterrente nucleare”. La minaccia è stata lanciata dal ministero degli Esteri di Pyongyang in una nota, proprio in seguito all’adozione unanime avvenuta ieri al Consiglio di sicurezza di una risoluzione che giudica il lancio del 12 dicembre una violazione dei divieti alle attività nucleari e balistiche imposti sulla Corea del Nord. Contestualmente alla condanna del lancio, appoggiata dalla Cina alleata di Pyongyang, sono state approvate anche nuove sanzioni contro il regime. Nella nota, il ministero degli Esteri nordcoreano ribadisce che il lancio è stato un pacifico tentativo di inviare in orbita un satellite, non un collaudo per tecnologie balistiche a lungo raggio.
Nel comunicato, il ministero afferma anche che rifiuterà ogni tentativo di coinvolgimento in negoziati sul disarmo. “Possono esserci colloqui in futuro per la pace e la stabilità della penisola coreana e della regione, ma nessun negoziato per la denuclearizzazione del territorio”, afferma la nota. Il Consiglio ieri ha chiesto che Pyongyang abbandoni il proprio programma di armamento nucleare “in modo completo, verificabile e irreversibile”, ordinando anche che non vengano più lanciati missili. “La risoluzione di oggi – ha commentato l’ambasciatrice Usa all’Onu, Susan Rice – mette in chiaro che se la Corea del Nord sceglierà ancora di sfidare la comunità internazionale, ad esempio effettuando un altro lancio, allora il Consiglio adotterà provvedimenti significativi”.
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