Gerusalemme, 23 gen. (LaPresse/AP) – Con il conteggio delle schede praticamente terminato, si chiude con un sostanziale pareggio tra destra e centro sinistra, comprese le formazioni arabe, il voto parlamentare che si è tenuto ieri in Israele. Ogni blocco si è garantito 60 dei 120 seggi della Knesset, il che lascia spazi aperti alla formazione del nuovo governo.
LIKUD PERDE 11 SEGGI, SUCCESSO YESH ATID. Il primo partito è risultato l’alleanza Likud-Yisrael Beitenu guidata dal premier uscente Benjamin Netanyhau, che rimane però molto sotto le attese, conquistando 31 seggi, ma perdendone 11 rispetto alle scorse elezioni. Grande successo invece, con 19 seggi, per il partito centrista Yesh Atid (C’è un futuro), guidato dall’ex presentatore televisivo Yair Lapid, a cui Netanyahu guarda per formare un nuovo governo. Bene anche i laburisti, che conquistano 15 seggi, mentre gli ultraortodossi di Shas e i nazionalisti di Habayit Hayehudi si attestano a 11 seggi ciascuno.
NETANYAHU GUARDA AL CENTRO. Ieri sera, Netanyahu ha promesso di iniziare a lavorare per creare un “governo più ampio possibile” e quindi ha telefonato a Lapid sottolineando che le due formazioni hanno “l’opportunità di fare grandi cose insieme”. Ma il partito Yesh Atid ha già fatto sapere di pretendere, in caso di collaborazione, passi decisi verso la pace con i palestinesi e la fine ai generosi sussidi ed esenzioni concessi alle comunità ebree ultra ortodosse. Secondo la legge israeliana, il partito con la maggiore possibilità di formare una coalizione ha sei settimane di tempo per farlo. E a Netanyahu in questo caso sarà dato il compito. Nel caso in cui non riuscisse, la responsabilità sarebbe affidata a un altro partito, dunque proprio alla formazione guidata da Lapid.
STOP A POLITICHE DELL’ODIO. “Gli israeliani – ha brevemente commentato il leader di Yesh Atid all’uscita dei risultati – hanno detto no alle politiche della paura e dell’odio. E hanno detto no all’estremismo e all’anti-democrazia”. Soddisfatti anche i laburisti che sperano in un governo senza Netanyahu. “Questa sera – ha dichiarato la leader del partito Shelly Yachimovich – può essere l’inizio di una grande opportunità per creare un governo alternativo a quello di Netanyahu”. Dai territori palestinesi, intanto, arrivano commenti scettici sul futuro. Se Netanyahu porterà “Lapid nel suo esecutivo – ha detto Mohammed Ishtayeh, consigliere del presidente palestinese Mahmoud Abbas – questo migliorerà l’immagine del governo agli occhi del mondo. Ma non farà fermare la costruzione degli insediamenti, in particolare a Gerusalemme Est”.
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