Ginevra (Svizzera), 19 gen. (LaPresse/AP) – Oltre 140 nazioni hanno approvato a Ginevra il primo trattato internazionale vincolante sulla riduzione dell’uso e delle emissioni di mercurio. Lo annuncia il Programma delle Nazioni unite per l’ambiente, dopo una lunga notte di negoziati in Svizzera. Il trattato sarà firmato a ottobre prossimo alla conferenza di Minamata, in Giappone, poi dovrà essere ratificato formalmente dai Paesi ed entrare in vigore tra alcuni anni. La convenzione porterà così il nome di Minamata, città in cui negli anni ’50 del secolo scorso gli abitanti furono avvelenati da inquinamento da mercurio causato da un’industria chimica locale (nella foto).

La Convenzione stabilisce per la prima volta limiti concreti alle emissioni di mercurio, metallo altamente tossico e molto usato nelle produzioni chimiche e nelle miniere di piccole dimensioni. Bandisce o limita alcuni prodotti che lo contengano, equipaggiamenti per l’estrazione mineraria, per la produzione di cemento ed energia, si legge in una nota del Programma Onu. Tra i prodotti di uso comune, dal 2020 saranno vietati alcuni tipi di batterie, di lampade compatte fluorescenti a risparmio energetico, alcuni saponi e cosmetici, termometri e apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa.

Il direttore esecutivo del Programma Onu, Achim Steiner, ha commentato: “Trovare un accordo su obiettivi globali non è semplice, ma nessuna delegazione voleva lasciare Ginevra senza una bozza di trattato”. Definendo la convenzione come “fondamenta per una risposta globale”, Steiner ha detto di sperare che venga “applicata il più presto possibile”. C’è, tuttavia, chi è scontento delle misure concordate dalle nazioni. Joe DiGangi, scienziato consigliere del gruppo Ipen, ritiene che l’accordo rappresenti “un primo passo” ma non sia non abbastanza per ridurre le emissioni globali. Tra le carenze del documento ha citato l’assenza della richiesta che ogni Paese dichiari come ridurrà le emissioni di mercurio.

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