Caracas (Venezuela), 5 gen. (LaPresse/AP) – Diosdado Cabello, stretto alleato del presidente Hugo Chavez, è stato confermato a capo dell’Assemblea nazionale del Venezuela. Ieri in un’intervista, il vice presidente Nicolas Maduro aveva fatto sapere che Chavez potrebbe giurare come nuovo presidente davanti alla Corte suprema (e non davanti all’Assemblea) e anche oltre il 10 gennaio, data fissata dalla Costituzione per l’insediamento.
Secondo i leader dell’opposizione, tuttavia, se Chavez, ancora ricoverato all’Avana dopo l’operazione chirurgica dell’11 dicembre, non dovesse riuscire a tornare in tempo a Caracas, dovrebbe salire al potere come presidente ad interim il capo dell’Assemblea nazionale, quindi proprio Cabello. “Hugo Chavez – ha tuttavia dichiarato quest’ultimo davanti all’Assemblea – è stato eletto presidente e continuerà a essere presidente dopo il 10 gennaio”. “Qui – ha aggiunto – i golpisti sono coloro che vogliono interpretare la Costituzione a propria misura”.
Due sono i nodi legali da sciogliere, sui quali governo e opposizione hanno opinioni diverse. In primo luogo stabilire se sia possibile posticipare la data del giuramento, effettuandolo non davanti all’Assemblea nazionale ma davanti alla Corte suprema; in secondo luogo appurare se si tratti di un caso di “assoluta assenza” del presidente, eventualità che secondo la Costituzione imporrebbe di indire nuove elezioni entro 30 giorni, come richiesto dall’opposizione. Se il governo ritardasse l’insediamento e le condizioni di Chavez migliorassero, il presidente e i suoi alleati avrebbero più tempo per preparare una transizione ordinata ed eventualmente nuove elezioni.
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