Mosca (Russia), 25 dic. (LaPresse/AP) – Un aereo militare del Kazakistan si è schiantato e tutte le 27 persone che si trovavano a bordo sono morte. Lo riferisce la Commissione per la sicurezza nazionale, facendo sapere che è stata aperta un’indagine.

Lo schianto è avvenuto alle 13.55 ora italiana nel sud del Kazakistan, a circa 20 chilometri dalla città di Shymkent, vicino al confine con l’Uzbekistan. Il velivolo era un An-72 e a bordo si trovava anche il capo del servizio di protezione dei confini del Kazakistan, il colonnello Turganbek Stambekov. Le vittime sono 20 guardie di frontiera e i sette membri dell’equipaggio.

Non è stata fornita alcuna ipotesi sulla causa dell’incidente, ma nelle ultime settimane nel Paese ci sono stati forti venti, neve e temperature basse, che hanno spesso provocato ritardi dei voli. Il confine tra Kazakistan e Uzbekistan si estende per circa 2.200 chilometri; il paesaggio si caratterizza per steppe e deserti.

Stambekov era capo pro tempore del servizio di protezione delle frontiere. Era stato nominato a giugno dopo l’uccisione, avvenuta un mese prima, di 14 agenti di frontiera in un avamposto in una zona remota del Kazakistan vicina alla Cina. Unico responsabile per il fatto è stato ritenuto Vladislav Chelakh, militare di leva 20enne, condannato il mese scorso all’ergastolo. Dopo le uccisioni, il servizio di frontiera in Kazakistan è finito sotto i riflettori e molti sostengono che l’episodio abbia dimostrato la mancanza di preparazione e professionalità dei soldati in servizio. Giovedì la Camera alta del Parlamento kazako ha approvato una legge, sostenuta da Stambekov, mirata a migliorare il procedimento di selezione dei militari per il servizio dei leva.

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