New York (New York, Usa), 21 dic. (LaPresse/AP) – L’Assemblea generale delle Nazioni unite ha approvato nella notte tre risoluzioni separate in cui condanna le violazioni dei diritti umani in Siria, Iran e Corea del Nord e chiede di porre immediatamente fine agli abusi. Nel documento riguardante la Siria, adottato con 135 voti a favore, 12 contrari e 36 astenuti, l’assemblea ha fatto appello al governo di Damasco affinché protegga i civili e rilasci immediatamente tutte le persone detenute arbitrariamente. I 193 Paesi membri dell’organo dell’Onu hanno espresso preoccupazione per il numero crescente di rifugiati e sfollati, e hanno chiesto di porre fine alle “diffuse e sistematiche” violazioni dei diritti umani commesse delle autorità siriane. Il rappresentante di Damasco all’Onu ha affermato che la risoluzione ostacolerà la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto e ha accusato Qatar, Arabia Saudita e Marocco di aver contribuito all’escalation delle violenze con i loro interventi negli affari interni del Paese.
Nella risoluzione sull’Iran, approvata con 86 voti a favore, 32 contrari e 65 astenuti, l’assemblea ha condannato il ricorso da parte delle autorità di Teheran a torture, pena di morte ed esecuzioni di minorenni. Il documento esprime inoltre preoccupazione per le repressioni degli attivisti per i diritti umani, tra cui avvocati e giornalisti. L’assemblea ha chiesto alle autorità di Teheran di rilasciare tutte le persone detenute per aver esercitato il loro diritto all’assemblea pacifica e di garantire che le “elezioni presidenziali del 2013 siano libere, giuste e trasparenti”. L’ambasciatore iraniano all’Onu, Mohammed Khazaee, ha affermato che la risoluzione è stata proposta per “motivi politici” e non riflette le condizioni reali nel Paese.
Nella risoluzione sulla Corea del Nord l’Assemblea ha invece espresso preoccupazione per “le sistematiche e diffuse violazioni dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali” dei cittadini del Paese asiatico, soprattutto per quanto riguarda i gruppi più vulnerabili, come donne, bambini e disabili. L’organo dell’Onu ha inoltre criticato il governo per l’uso di tortura, campi di detenzione, restrizioni sugli spostamenti dei cittadini e rappresaglie nei confronti di chi cerca di recarsi all’estero.
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