Pechino (Cina), 9 dic. (LaPresse/AP) – Un monaco tibetano e un suo nipote sono stati arrestati nella provincia cinese del Sichuan con l’accusa di aver istigato le autoimmolazioni di otto tibetani. Secondo quanto riporta l’agenzia ufficiale di Pechino Xinhua, il monaco 40enne Lorang Konchok del monastero di Kirti avrebbe confessato di aver agito su istruzioni del Dalai Lama. Le autorità cinesi incolpano il leader spirituale in esilio di essere responsabile delle autoimmolazioni dei tibetani, che fomenterebbe. Il Dalai Lama nega e gli attivisti rivendicano di protestare di propria spontanea volontà contro il controllo e la repressione da parte di Pechino. Secondo gli attivisti, i tibetani che si sono dati fuoco dal 2009 contro il regime cinese sono ormai più di 90.

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