Dacca (Bangladesh), 25 nov. (LaPresse/AP) – Almeno 124 persone sono morte in Bangladesh nell’incendio scatenatosi ieri sera in una fabbrica di abiti per grandi marchi, alla periferia di Dacca. Il bilancio potrebbe però ancora salire, mentre le squadre di emergenza continuano a cercare le vittime tra le macerie. Non è ancora nota la causa dell’incendio e le autorità hanno aperto una inchiesta. Oltre cento i corpi recuperati dai vigili del fuoco nello stabilimento di sette piani di Tazreen Fashions, ha spiegato il direttore delle operazioni del corpo, maggiore Mohammad Mahbub. A queste si aggiungono le 12 persone morte in ospedale per le ferite riportate dopo aver saltato dalle finestre nel tentativo di fuggire.

In Bangladesh le fabbriche di indumenti sono circa 4mila, in gran parte produttrici per grandi marchi tra cui Wal-Mart, JC Penney, H&M, Marks & Spencer, Carrefour e Tesco. Ogni anno il Paese conta entrate per 20 miliardi di dollari dalle esportazioni del settore, la maggior parte verso Usa ed Europa. Le misure di sicurezza negli stabilimenti dei fornitori, però, spesso non sono rispettate.

Mahbub ha spiegato che 69 cadaveri sono stati recuperati nel solo secondo piano. Nessuna uscita di emergenza, infatti, era prevista. Molte vittime sono così rimaste intrappolate ai piani superiori dell’edificio senza trovare alcuna via di fuga. Molti lavoratori hanno cercato scampo sul tetto e sono stati portati in salvo, ma per quelli bloccati all’interno non c’è stato nulla da fare, ha detto ancora. Altri si sono lanciati dalle finestre dei piani superiori, alcuni morendo per le ferite riportate.

Le fiamme sono divampate dal piano terra utilizzato come magazzino, poi si sono allargate ai piani superiori. “La fabbrica ha tre scale e tutte conducono al piano terra, perciò gli operai non hanno avuto modo di uscire quando le fiamme hanno avvolto l’edificio”, ha spiegato Mahbub raccontando la dinamica dei fatti. “Sarebbe stata sufficiente una uscita di sicurezza per far scendere molto il numero delle vittime”, ha aggiunto.

Intanto, migliaia di curiosi e parenti degli operai si sono raccolti sulla scena, mentre le ricerche proseguono nell’impossibilità di stabilire quante persone siano state coinvolte nell’incidente. Soldati e forze paramilitari sono schierate sul posto per tenere la situazione sotto controllo. Il primo ministro Sheikh Hasina si è detta scioccata dal bilancio delle vittime e ha chiesto alle autorità di condurre al meglio le operazioni di emergenza. L’Associazione di produttori ed esportatori di abbigliamento del Paese ha promesso di restare a fianco delle famiglie dei lavoratori.

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