Washington (Usa), 13 nov. (LaPresse/AP) – Bono elogia gli americani per aver rieletto il presidente Barack Obama, ma ricorda loro i rischi dell’attuale difficile situazione economica. Ieri sera il frontman degli U2, nel suo discorso al Global Social Enterprise Initiative all’università di Georgetown, ha parlato della vittoria di Obama sullo sfidante Mitt Romney e affrontato il rapporto tra politica e estrema povertà. “Le congratulazioni sono dovute, non solo per l’affluenza con numeri da record, ma per aver eletto un uomo straordinario come presidente”, ha detto Bono. “Penso che lo si debba rinoscere qualunque sia la propria tradizione politica”, ha aggiunto.

Bono ha quindi proseguito scherzando sugli spot elettorali in cui i candidati si attaccavano, imitando l’ex presidente Bill Clinton, confrontando il punk rock alla storia del mondo, prevedendo un futuro potenzialmente oscuro e mettendo in guardia gli studenti di Georgetown sul fatto che una recessione potrebbe privarli della loro possibilità di lasciare un segno nel mondo.

Il cantante irlandese 52enne, che si descrive come “un attivista che si basa su prove”, ha messo in guardia che le decisioni economiche attualmente in discussione negli Stati Uniti potrebbero avere conseguenze devastanti per coloro che si trovano in condizioni di estrema povertà. Ha fatto riferimento alle conseguenze dell’imminente ‘fiscal cliff’, ovvero il ‘precipizio fiscale’ consistente in tagli automatici alla spesa e aumenti delle tasse che, in caso di mancato accordo al Congresso, scatterebbero il primo gennaio.

Bono ha detto che le decisioni di bilancio non dovrebbero mettere a rischio vite umane a causa della mancanza di cure mediche o di altri aiuti. “I tagli – ha detto – possono costare la vita ai più poveri tra i poveri. Teoricamente questo problema non dovrebbe esistere, ma in questo momento esiste. Nelle sale del Congresso, al Senato, anche qui nella Healy Hall (la sede storica dell’università di Gerogetoown, ndr). Ma vi dico che non dobbiamo lasciare che questa recessione economica diventi una recessione morale. Sarebbe una doppia crudeltà”.

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