Washington (Usa), 7 nov. (LaPresse/AP) – Barack Obama e Mitt Romney hanno fatto previsioni molto diverse sulla composizione dell’elettorato che si sarebbe presentato alle urne, ma l’esito del voto dimostra che la scommessa è stata vinta dal democratico. Obama ha infatti ottenuto la rielezione alla Casa Bianca facendo affidamento sui giovani e sulla grande varietà culturale presente negli Stati Uniti, mentre Romney si è messo nelle mani di un elettorato basato sui bianchi e sulle persone più mature.
I giovani e le minoranze hanno votato in numeri non molto diversi dal 2008, quando Obama ottenne un appoggio da record da queste categorie. I bianchi hanno composto il 72% dell’elettorato, meno di quattro anni fa, mentre i neri hanno mantenuto la quota del 13% e gli ispanici sono passati dal 9% del 2008 al 10% di ieri. Tuttavia, stando ai risultati interni alla campagna democratica, Obama ha vinto in Virginia, cuore del sud nero, parzialmente grazie all’aumento del sostegno della comunità di colore nei suoi confronti, salito al 20% rispetto al 18% del 2008. Il presidente, in paragone allo stesso anno, ha inoltre eguagliato il sostegno ottenuto dai giovani e ha quasi fatto lo stesso con i voti degli adulti.
Nel suo discorso della vittoria, Obama ha lodato la coalizione democratica di cui è stato a capo: “Non importa se si è bianchi o neri, ispanici o asiatici o nativi americani, vecchi o giovani, ricchi o poveri, abili o disabili, gay o eterosessuali. Ce la si può fare qui in America, se si ha voglia di tentare”.
Per il 60% degli elettori intervistati all’uscita dai seggi l’economia è stata una delle questioni principali nella scelta. Molti hanno fatto ricadere la responsabilità delle difficoltà dei primi quattro anni di Obama sulle spalle del suo predecessore, George W. Bush. Il dato sulla disoccupazione ieri era al 7,9%, più alto rispetto a quando il presidente prese incarico nel 2008. Nonostante segni di progressi, l’economia continua a essere in difficoltà dopo la peggiore recessione della storia. E Obama è diventato così il secondo presidente a essere confermato alla Casa Bianca con la disoccupazione sopra il 7,2%. Il primo era stato Franklin Delano Roosevelt nel 1936.
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