Rangoon (Birmania), 28 ago. (LaPresse/AP) – Il governo birmano ha eliminato 2.082 persone dalla nota lista nera che comprende dissidenti, giornalisti e diverse figure considerate una minaccia per la sicurezza nazionale dall’ex giunta militare. Lo ha annunciato il presidente Thein Sein tramite il portavoce, Nay Zin Latt, sottolineando che “queste distensioni sono in linea con la trasformazione del Paese”. La lista passa così da 6.165 a 4.083 nomi. Le persone incluse nel documento non possono entrare in Birmania o, se vi abitano, non hanno il permesso di lasciare il Paese. La decisione rientra nelle riforme attuate dal governo di Thein Sein dopo decenni di regime militare.

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