Beirut (Libano), 14 ago. (LaPresse/AP) – E’ giallo sulla notizia trasmessa dall’emittente araba al-Arabiya secondo cui un membro di Hezbollah sarebbe stato rapito dai ribelli dell’Esercito libero siriano a Damasco. Secca la smentita del gruppo libanese, tra i principali sostenitori del presidente Bashar Assad, che ha definito false le dichiarazioni dell’emittente araba.
Al-Arabiya ha trasmesso oggi un video, ricevuto dai ribelli, in cui si vede l’ostaggio. Nelle immagini, l’uomo dice di chiamarsi Hassane Salim al-Mikdad e di essere uno dei 1.500 militanti di Hezbollah mandati in Siria lo scorso 3 agosto. “Quasi tutti i combattenti entrati nel Paese erano cecchini”, dice l’uomo, che nel video appare ferito al viso. Alle sue spalle si vedono tre uomini armati mascherati e si sente un quarto che gli rivolge le domande. In seguito, il presunto ostaggio libanese riferisce che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha radunato i combattenti prima della missione in Siria, chiedendo loro di “appoggiare il regime sciita e il suo esercito contro le bande sunnite”. Non è stato possibile per ora verificare l’autenticità del video in maniera indipendente.
L’opposizione ha più volte accusato il gruppo libanese di aver inviato combattenti in Siria per appoggiare Assad nel conflitto civile, versione che però Hezbollah ha sempre negato. Dopo la prima smentita della notizia, il gruppo libanese ha emesso un comunicato dichiarando di “negare categoricamente che il signor Hassane Salim al-Mikdad” sia “uno dei nostri membri”. A maggio, i ribelli hanno catturato 11 sciiti libanesi arrivati dalla Turchia e diretti in Libano. Mentre a inizio agosto hanno sequestrato 48 iraniani vicino alla capitale siriana. I ribelli sostengono che il gruppo fosse composto da membri della Guardia rivoluzionaria di Teheran, in ricognizione sul suolo siriano. Ma l’Iran, pur avendo riconosciuto che tra i 48 c’erano anche alcuni membri del corpo armato in pensione, ha sempre sostenuto che il gruppo si trovasse in Siria per un pellegrinaggio religioso.
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