Londra 2012 (Regno Unito), 12 ago. (LaPresse) – E’ calato il sipario su quelle che sono già state definite le Olimpiadi più verdi della storia. Con la cerimonia di chiusura dei 30esimi Giochi di Londra, all’Olympic Park è tutto pronto per celebrare quello che il direttore artistico Kim Gavin ha già definito “il migliore after-show mai realizzato finora”. Un evento che Sebastian Coe, presidente del Comitato organizzatore dei Giochi, ha riassunto nella frase “Party, party party!”, lasciando intendere che sarà davvero una grande festa. E’ spettato proprio al coreografo far dimenticare, o quasi, la straordinaria performance del premio Oscar Danny Boyle, che appena due settimane fa ha regalato al mondo un’apertura tra le più suggestive di sempre. A rendere concrete le intenzioni di Gavin oltre 4mila e 100 artisti, tra cui 3mila e 500 volontari e 380 studenti. Ad accompagnare tutta la cerimonia, invece, la London Symphony Orchestra.

Protagonista assoluta dell’evento la musica. Già il titolo della serata, ‘A symphony of british music’, racconta quello che attende gli 80mila presenti e i milioni di telespettatori che seguiranno la cerimonia in tv: un viaggio negli ultimi 50 anni di storia della musica sotto l’egida della Union Jack. E se gli organizzatori hanno cercato di fare il possibile per mantenere il massimo riserbo sulla scaletta della serata, ci ha pensato la stampa britannica a far trapelare alcuni dettagli. A cominciare dalla lunga lista di artisti che sono saliti sul palco e che hanno accontentato intere generazioni di appassionati. Si va dalle leggende viventi del rock degli anni ’60 e ’70 come gli Who, alle regine indiscusse della pop music britannica come le Spice Girls (con Victoria Beckham che ha dato simbolicamente il cambio al marito David, uno dei protagonisti della cerimonia di apertura).

A contendersi gli applausi del pubblico anche i Queen con un omaggio speciale al compianto Freddy Mercury, George Michael, i Muse, Fatboy Slim, gli idoli delle teenager One Direction, Annie Lennox, Liam Gallagher e i Pet Shop Boys. In forse i Take That, la storica boyband che ha infiammato i cuori delle adolescenti di tutto il mondo negli anni ’90. Il cantante del gruppo, infatti, Gary Barlow, il 4 agosto ha perso la figlia, Poppy, nata morta. I fan dei Beatles sperano che anche in occasione della chiusura dei Giochi sarà concesso spazio a Paul McCartney, che in occasione dell’accensione del braciere aveva regalato al pubblico una versione originale (e un po’ stonata) di ‘Hey Jude’.

Nelle prime file dell’Olympic Park i 10mila e 800 atleti che hanno gareggiato e che hanno sfilato tutti insieme davanti al pubblico, sotto i cinque cerchi olimpici e non dietro le bandiere nazionali, come vuole una tradizione ormai consolidata iniziata ai Giochi di Melbourne nel 1956. Assente la Regina Elisabetta II, che ha però inviato un messaggo di congratulazioni agli atleti britannici e agli organizzatori dei Giochi.

La cerimonia ha dato poi spazio anche a Rio de Janeiro, che nel 2016 ospiterà la 31esima edizione dei Giochi. Insieme a quello della Grecia, patria del fuoco di Olimpia e della Gran Bretagna, paese ospitante, sarà l’inno brasiliano a risuonare nello stadio, per un simbolico passaggio di consegne. A chiudere la cerimonia Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale, e Sebastian Coe, capo del Comitato organizzatore dei Giochi, che proprio oggi ha ricevuto dal premier David Cameron il mandato di lavorare per assicurare alla Gran Bretagna un’eredità visibile dell’evento.

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