New York (New York, Usa), 1 ago. (LaPresse/AP) – L’Assemblea generale delle Nazioni unite voterà venerdì la risoluzione proposta dai Paesi arabi che chiede le dimissioni di Bashar Assad e il passaggio del potere a un governo di transizione in Siria. Il voto, previsto per domani, è stato infatti rimandato, ha fatto sapere l’ufficio del portavoce della stessa Assemblea. La bozza prevede anche che l’esercito si ritiri, cessando gli attacchi aerei e i bombardamenti. Il voto dell’Assemblea è previsto per domani e, sebbene una approvazione da parte dei 193 membri non sia vincolante, rappresenterebbe un duro colpo simbolico a Damasco. I Paesi arabi presentano la risoluzione all’Assemblea perché in quella sede non è previsto potere di veto, che invece Russia e Cina hanno potuto esercitare tre volte al Consiglio di sicurezza per bloccare precedenti risoluzioni che avrebbero previsto sanzioni. L’Onu ha riferito di una grave escalation della guerra oggi, quando l’esercito ha usato aerei da guerra per colpire i combattenti dell’opposizione ad Aleppo.

La bozza di risoluzione, scritta dall’Arabia saudita e sostenuta da Egitto e Bahrain, appoggia la richiesta dell’inviato speciale di Onu e Lega araba Kofi Annan secondo cui “il primo passo nella cessazione delle violenze deve essere fatto dalle autorità siriane”. In risposta alla recente conferma di Damasco di possedere armi chimiche e all’annuncio che le userebbe in caso di invasione straniera, l’Assemblea chiederebbe nella risoluzione “che le autorità siriane evitino l’uso, il trasferimento a attori non statali, di ogni arma chimica o biologica e di ogni altro materiale simile”.

“Ciò che è importante è che un incontro dell’Assemblea generale su questo argomento sarebbe una espressione della frustrazione provata ampiamente dalla comunità internazionale su quanto sta accadendo in Siria e sull’incapacità della stessa comunità internazionale, sinora, di contribuire alla fine della violenza che tutti vogliono”. Lo ha dichiarato Martin Nesirky, portavoce del segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon. La Francia, che ha assunto oggi la presidenza del Consiglio di sicurezza per il mese di agosto, ha intanto chiesto un incontro dei ministri degli Esteri per discutere della crisi siriana.

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