San Francisco (California, Usa), 30 lug. (LaPresse/AP) – Si apre oggi, davanti al giudice della corte distrettuale di San José, in California, il processo che vede di fronte Apple e Samsung per la lunga battaglia dei brevetti di smartphone e tablet. La Apple ha infatti depositato lo scorso anno una causa contro il rivale sostenendo che i prodotti della Samsung Electronics Co. non siano altro che copie illegali dei popolari iPhone e iPad. E per questo l’azienda di Cupertino chiede un risarcimento di 2,5 miliardi alla compagnia sudcoreana. Dal canto suo, la Samsung sostiene invece che sia stata la Apple a compiere il furto e che alcune delle tecnologie in questione (come i design rettangolari di smartphone e tablet) siano standard industriali in circolazione da anni.

Il processo che prende il via oggi è solo l’ultima tappa della lunga schermaglia tra i due produttori, già contrapposti in altri tribunali, anche in Germania e Regno Unito. Lo scorso mese, il giudice distrettuale Lucy Koh, di San José, ha ordinato alla Samsung di ritirare dal mercato statunitense il suo tablet Galaxy 10.1 in attesa del processo. Anche se sul caso si pronunceranno i dieci giurati, spiega l’esperto di brevetti Bryan Love, della Santa Clara University, il giudice ha l’autorità di rovesciare la loro decisione se pensa che sia sbagliata. “In qualche senso gran parte del processo non riguarderà le richieste di danni presentate da Apple, ma la possibilità di Samsung di vendere i suoi prodotti”, spiega invece Mark A. Lemley, professore alla Stanford Law School, secondo cui un verdetto a favore di Apple darebbe un forte messaggio ai consumatori sul fatto che i prodotti basati su Android come quelli di Samsung sono in pericolo legale. Un verdetto a favore dei sudcoreani, invece, potrebbe portare a un innalzamento dei costi dei prodotti Apple.

Prima del processo la corte aveva tentato un’udienza di mediazione a cui hanno preso parte l’amministratore delegato dell’azienda californiana, Tim Cook, e alti rappresentanti di Samsung, ma nell’occasione non si era riusciti a risolvere la disputa. Quello che si apre oggi e dovrebbe durare quattro settimane, sarà un processo tecnico, in cui interverranno come testimoni molti esperti di brevetti. Cook non è stato inserito nella lista di coloro chiamati a intervenire e non dovrebbe deporre.

Molto si è discusso anche sul ruolo che sembra abbia avuto il fondatore di Apple nel portare avanti la battaglia. Secondo Lemley, Love e altri esperti, l’azienda fu spinta a presentare la causa proprio da Steve Jobs. Secondo quanto si legge nel libro di Walter Isaacson a lui dedicato, Jobs disse: “Userò il mio ultimo respiro se sarà necessario, e ogni penny dei 40 miliardi di dollari che Apple ha in banca, per riparare a questo torto. Distruggerò Android, perché un prodotto rubato. Sono disposto a lanciare una guerra termonucleare per questo”. Il giudice Koh, tuttavia, ha voluto specificare: “Non penso che questo sia un processo su Steve Jobs”.

Le strategie che le due avversarie terranno nei processo emergono dai documenti depositati la scorsa settimana. Gli avvocati di Apple sostengono che non ci siano quasi differenze tra i prodotti di Samsung e i propri, e che documenti interni della casa sudcoreana dimostrano che essa ha copiato il design e l’interfaccia ideati dall’azienda di Cupertino. “Una volta – spiega un avvocato di Apple nelle carte presentate – Samsung vendeva una serie di telefoni e tablet con un proprio design. Ora i dispositivi mobili di Samsung non solo assomigliano agli iPhone e agli iPad, ma utilizzano anche caratteristiche dei software brevettati da Apple per interagire con l’utente”.

Samsung ovviamente nega e sostiene che la rivale abbia copiato l’iPhone dalla Sony, notando che quest’ultima compagnia sviluppa telefoni mobili dal 1991, mentre la Apple lo fa solo dal 2007. “In questa causa – scrivono i legali di Samsung – la Apple cerca di soffocare la concorrenza legittima e di limitare la scelta del consumatore per mantenere i suoi profitti storicamente esorbitanti. I telefoni Android realizzati da Samsung e da altre compagnie offrono ai consumatori sistemi più flessibili e aperti con una maggiore scelta di prodotti e una varietà di prezzi come alternativa ai dispositivi singoli, costosi e a sistema chiuso di Apple”.

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