Beirut (Libano), 13 giu. (LaPresse/AP) – Le forze di sicurezza siriane hanno ripreso il controllo della città di Haffa dopo otto giorni di scontri. Lo annuncia la televisione di Stato in Siria. Nel dare la notizia, l’emittente governativa ha riferito che le autorità hanno ristabilito sicurezza e ordine nella regione di Haffa, “ripulita da gruppi di terroristi armati”.

IL RITIRO DEI RIBELLI DA HAFFA. I combattenti ribelli avevano già dichiarato di essersi ritirati dai villaggi che circondano la città, nella provincia costiera di Latakia, dopo giorni di intensi bombardamenti. Ieri nei pressi di Haffa alcuni civili avevano attaccato gli osservatori delle Nazioni unite per impedire loro di entrare in città. Gli ultimi attacchi sulla città hanno provocato la morte di diversi civili e, secondo gli attivisti, tra le vittime ci sono membri di due famiglie che si erano rifugiate in un’abitazione della zona.

HAFFA VICINO A CITTA’ NATALE ASSAD. Haffa è una delle diverse zone colpite da combattimenti tra ribelli e truppe del regime, che stanno tentando di riprenderne il controllo. La presa della città è particolarmente importante per il regime, in quanto si trova a soli 30 chilometri da Kardaha, città natale di Hassad. Nella provincia di Latakia risiede la maggior parte degli alawiti, minoranza a cui appartengono lo stesso presidente e l’élite al potere.

USA: RISCHIO MASSACRO IN CITTA’. Lunedì la portavoce del dipartimento di Stato Usa, Victoria Nuland, ha avvertito della possibilità che Damasco “stia organizzando un altro massacro” esprimendo preoccupazioni proprio per un’eventuale strage di massa ad Haffa. Il regime siriano ha risposto oggi con una nota del ministero degli Esteri, in cui il governo di Damasco accusa gli Stati Uniti di “intromissione” negli affari interni.

ATTIVISTI: 64 MORTI IERI. Intanto gli attivisti hanno diffuso un bilancio delle vittime di ieri nel Paese. I morti sarebbero in tutto 64, la maggior parte dei quali sotto i colpi di mortaio lanciati dal regime nelle province di Aleppo e Deir el-Zour.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata