Katmandu (Nepal), 27 mag. (LaPresse/AP) – Il mandato dell’Assemblea costituente del Nepal è scaduto alla mezzanotte locale (le 20 in Italia) e nessun accordo sulla Costituzione è stato raggiunto. Per questo, con un discorso trasmesso in televisione, il primo ministro Baburam Bhattarai ha annunciato la convocazione di nuove elezioni per il 22 novembre. “Non abbiamo altre opzioni – ha detto Bhattarai – se non tornare al popolo ed eleggere una nuova assemblea che scriva la Costituzione”. Il premier, membro del Partito comunista del Nepal, ha quindi annunciato che guiderà un governo ad interim fino al voto.
Il ministro delle Finanze Barshaman Pun, a sua volta del Partito comunista maoista, spiega che il governo ha anche discusso della possibilità di imporre lo stato di emergenza, ma non lo ha fatto perché non c’erano i requisiti per prendere una simile decisione. Le forze di sicurezza sono state comunque messe in allerta. Dopo una lunga giornata di discussioni all’interno dell’Assemblea e di manifestazioni a tratti violente per Katmandu, a mezzanotte le strade della capitale erano rimaste deserte.
I quattro principali partiti del Paese hanno provato senza successo fino all’ultimo a trovare un accordo su un tema spinoso: l’ipotesi che le province debbano essere determinate su base etnica o meno. Migliaia di manifestanti che contrari a questa ipotesi hanno provato a superare le linee della polizia sul lato nord dell’edificio che ospitava l’assemblea. Le forze di sicurezza li hanno respinti e ne è seguito uno scontro. I dimostranti hanno tirato pietre e gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni e manganelli. Tre poliziotti e diversi manifestanti sono rimasti feriti. Dall’altra parte dell’assemblea, in migliaia hanno marciato invece a favore delle province basate sull’etnia. Gran parte del lavoro degli agenti si è concentrata sulla necessità di tenere separati i gruppi.
L’Assemblea costituente è stata eletta nel 2008 per un mandato di due anni, con il fine di stilare una nuova Costituzione, ma non vi è riuscita. Il mandato è stato quindi esteso quattro volte, ma nell’ultima occasione la Corte suprema ha respinto ogni ulteriore rinnovo. Appena eletta, nel 2008, l’assemblea ha abolito la monarchia secolare e convertito il Nepal in repubblica. I partiti da allora sono riusciti a risolvere molte differenze storiche che li dividevano, come dare un futuro alle migliaia di ribelli maoisti confinati in campi dopo aver deposto le armi. Ma non sono riusciti a risolvere i problemi etnici del Paese, questione su cui l’accordo sulla Costituzione si è appunto arenato.
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