Buenos Aires (Argentina), 16 apr. (LaPresse/AP) – Il presidente dell’Argentina Cristina Fernandez ha inviato al Congresso una legge per nazionalizzare la compagnia petrolifera Ypf, controllata per il 57% dalla spagnola Repsol. La legge che andrà in discussione, ha spiegato la stessa ‘presidenta’ in un discorso alla nazione, è volta a riprendere la sovranità del Paese sulle risorse di idrocarburi. Le azioni che saranno espropriate, ha aggiunto la Fernandez, saranno divise tra il governo nazionale (il 51%) e i governi provinciali (il 49%). Le autorità spagnole hanno già protestato contro il piano, sostenendo che l’Argentina rischia di diventare un “paria internazionale” se prenderà il controllo della Ypf. Quest’ultima rappresenta il 42% delle riserve totali della Repsol, stimate a 2,1 miliardi di barili di greggio.

Presentando la proposta, davanti a un gruppo di rappresentanti di imprese, sindacati e mondo politico, la Fernandez ha lamentato il fatto che l’Argentina lo scorso hanno ha dovuto spendere oltre 3 miliardi di dollari per importare gas e petrolio. “Il presidente – ha detto la vedova Kirchner durante l’evento ufficiale – non ha intenzione di rispondere a qualsiasi tipo di manaccia o di osservazione tagliente, e non ha intenzione di dare eco alle cose irrispettose o insolenti che sono state dette. Sono un capo di Stato, non un teppista”. La scorsa settimana, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Garcia-Margallo ha convocato l’ambasciatore argentino Carlo Antonio Bettini per esprimere le proprie preoccupazioni sulla possibile nazionalizzazione. La Ypf è la maggiore compagnia argentina e la Spagna è il principale investitore straniero del Paese sudamericano.

I governatori delle province argentine produttrici di petrolio hanno ritirato una quindicina di locazioni petrolifere, che rappresentano il 18% della produzione di greggio della Ypf, sostenendo che la compagnia non abbia mantenuto le promesse di svilupparle. L’azienda ha ribattuto, dicendo di aver investito milioni in quelle aree, con l’intento di aumentare la produzione, ma le autorità argentine ritengono invece che si è ancora lontani dall’obiettivo. Come l’Argentina possa provare a rimpiazzare la Repsol è stato oggetto di ampie speculazioni da quando a febbraio il governo ha avanzato le proprie intenzioni. Anche con un calo del valore sul mercato, la Ypf è valutata a 13,6 miliardi di dollari e acquistarne quasi metà sarebbe un impegno notevole per il Paese. La proposta del presidente definisce l’esplorazione e lo sfruttamento degli idrocarburi una questione di “interesse pubblico nazionale” e sostiene che aumentare i rifornimenti nazionali sia una priorità. Secondo stime del settore, quest’anno l’Argentina dovrebbe importare gas e gas liquido naturale per un valore di oltre 10 miliardi di dollari.

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