Scontri sul confine Siria-Turchia, spari su campo rifugiati

Scontri sul confine Siria-Turchia, spari su campo rifugiati

Ankara (Turchia), 9 apr. (LaPresse/AP) – Tensioni sul confine tra Siria e Turchia, dove nella mattina uno scontro tra le forze armate di Damasco e i ribelli siriani ha oltrepassato la frontiera arrivando a coinvolgere un campo rifugiati vicino a Kilis, nella provincia sudoccidentale turca di Gaziantep. Qui alcune persone sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco. Ancora non è chiaro il bilancio della sparatoria. Secondo il governatore di Gaziantep, Yusuf Odabas, i feriti sono cinque, di cui tre siriani, un poliziotto e un interprete turchi. Quest’ultimo sembra fosse entrato nel campo per provare a sedare una protesta contro il regime di Damasco. L’Osservatorio siriano per i diritti umani parla invece di due morti e tre feriti.

L’episodio, spiegano gli attivisti, è iniziato attorno alle 4 del mattino, quando i combattenti dell’opposizione hanno attaccato le forze siriane vicino al confine. Ne è seguito uno scontro a fuoco tra ribelli e truppe bloccate alla frontiera. Nell’agguato, aggiungono gli attivisti, sono rimasti uccisi almeno sei soldati del regime. Lo scontro è poi continuato oltre il confine turco quando otto combattenti dell’opposizione sono fuggiti nel campo profughi e le forze siriane hanno continuato a sparare nella loro direzione.

In risposta all’incidente, spiega un ufficiale del governo rimasto anonimo, la Turchia ha immediatamente convocato l’incaricato d’affari siriano, chiesto che il fuoco venga fermato e rafforzato le forze di sicurezza lungo il confine. Si tratta del primo episodio di questo tipo da quando la Turchia ha iniziato a dare rifugio a migliaia di siriani in fuga dal conflitto dalla scorsa estate. Finora sono 24mila le persone che hanno attraversato il confine dalla Siria per cercare riparo nel Paese vicino.

Inoltre, spiega il governatore Yusuf Odabas, due delle 13 persone ferite in scontri all’interno della Siria e portati a Kilis per essere sottoposte a cure, sono morte questa mattina. Parti della regione meridionale turca vicino alla Siria sono basi logistiche informali per i ribelli, che raccolgono cibo e altri beni in Turchia per poi distribuirli oltre confine lungo strade di contrabbando.

Domani, l’inviato dell’Onu Kofi Annan farà visita a uno dei campi profughi della provincia turca di Hatay, al confine con la Siria. “La visita di un’ora di Annan è fondamentale, riuscirà a vedere la situazione di persona”, ha spiegato il viceministro degli Esteri turco, Naci Koru. Intanto oggi gli attivisti siriani riferiscono che le forze armate di Damasco stanno continuando gli attacchi nel Paese. Raid sarebbero stati condotti sulle città di Tel Rifaat, nel nordovest, e Muhassan, nell’est.

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