Bamako (Mali), 9 apr. (LaPresse/AP) – È iniziato in Mali un incontro a porte chiuse della Corte costituzionale sul futuro del Paese africano dopo il colpo di Stato militare del mese scorso. Lo ha confermato Adama Bictogo, ministro ivoriano dell’Integrazione africana che sta portando avanti il processo di mediazione per risolvere la crisi in Mali. Dopo le pressioni imposte dai Paesi vicini, venerdì i militari golpisti hanno acconsentito a ripristinare l’ordine costituzionale. La Corte costituzionale dovrà ora determinare che il presidente deposto Amadou Toumani Touré, il quale ieri ha presentato le proprie dimissioni, non possa portare a termine il mandato. A quel punto, il presidente del Parlamento, Dioncounda Traoré, diventerà automaticamente il capo di Stato ad interim fino a nuove elezioni.

Non è chiaro quale sarà il ruolo dell’esercito durante il periodo di transizione. Soldati della base che dopo il golpe ha servito come sede del governo hanno detto di essere scontenti della decisione del loro leader, capitano Amadou Sanogo, di piegarsi alle pressioni e riconsegnare il potere ai civili. Nella capitale Bamako i militari continuano a controllare punti strategici, tra cui posti di blocco nell’aeroporto e davanti alla sede della tv di Stato. Inoltre, non è chiaro se il presidente del Parlamento, che dovrebbe diventare il capo di Stato ad interim, abbia il sostegno sufficiente per garantire l’unità del Paese durante il periodo di transizione. Dopo il colpo di Stato i ribelli tuareg hanno approfittato del caos e hanno preso il controllo delle principali città nel nord del Paese e venerdì hanno dichiarato l’indipendenza della regione, nota come Azawad.

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