Tbilisi (Georgia), 9 apr. (LaPresse/AP) – Con il 54,1% delle preferenze, l’ex capo del Kgb locale Leonid Tibilov ha vinto le elezioni presidenziali nell’Ossezia del Sud. Lo riferisce il segretario della Commissione elettorale, Irina Gassiyeva. Il rivale, il commissario presidenziale per i diritti umani David Sanakoyev, si è fermato al 42,6%. Al primo turno Tibilov aveva chiuso al primo posto con oltre il 40% dei voti.
L’Ossezia del Sud si è separata dalla Georgia in seguito a una guerra di inizio anni ’90. Le tensioni tra Tbilisi, che non riconosce l’indipendenza della provincia separatista filorussa, e quest’ultima si sono riaccese nell’agosto del 2008, in seguito all’invasione da parte delle forze armate georgiane, a cui ha fatto seguito un breve conflitto di cinque giorni contro le forze armate russe, vinto da queste ultime. L’Ossezia è riconosciuta come indipendente solo da Russia e da pochi altri Paesi, come Nicaragua e Venezuela.
L’Ossezia del Sud, dove vivono 50mila persone, aveva già provato a eleggere il nuovo presidente a novembre, quando l’ex ministro dell’Educazione e paladina anti-corruzione Alla Dzhioyeva aveva apparentemente sconfitto al ballottaggio Anatoly Bibilov, il leader uscente appoggiato dal Cremlino. I risultati sono stati tuttavia messi in discussione e un tribunale locale ha ordinato un nuovo voto. La Dzhioyeva, appoggiata da migliaia di sostenitori scesi in strada per protestare, ha comunque rivendicato la vittoria e ha programmato l’insediamento per il 9 febbraio. Quel giorno la polizia ha però fatto irruzione nei suoi uffici e la Dzhioyeva è stata ricoverata a causa della pressione alta.
Il Paese soffre di problemi economici da tempo, in seguito a un blocco economico imposto dalla Georgia e una cattiva gestione degli aiuti provenienti da Mosca. Secondo i critici, il governo dell’ex presidente Eduard Kokoity si sarebbe appropriato indebitamente delle donazioni russe, mentre migliaia di cittadini continuano a vivere in condizioni di povertà, senza acqua corrente ed energia elettrica.
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