Seul (Corea del Sud), 26 mar. (LaPresse/AP) – Corea del Nord e Iran rispettino i propri obblighi sul nucleare, ma al tempo stesso le grandi potenze mondiali si impegnino per ridurre ancor di più i propri arsenali atomici. Con questo duplice appello il presidente Obama ha aperto la due giorni di incontri a Seul, dove oggi e domani è in programma il summit internazionale sul nucleare. Dopo aver parlato all’università di Hankuk, dove ha toccato diverse tematiche, il presidente americano ha incontrato la controparte russa Dmitry Medvedev, con cui ha sottolineato la necessità di un ulteriore disarmo, e il presidente cinese Hu Jintao, a cui ha chiesto una collaborazione per risolvere la questione nordcoreana.
PYONGYANG PERSEGUA LA PACE. La Corea del Nord “abbia il coraggio di cercare la pace”, ha chiesto Obama prima di intervenire al summit. Un fallimento, ha proseguito, significherebbe un futuro senza dignità, rispetto e speranza per il popolo nordcoreano e porterebbe “più sogni infranti” e “più isolamento” per Pyongyang. La comunità internazionale ha fatto progressi nel ridurre la minaccia dei materiali nucleari ma, ha aggiunto Obama, “non deve avere illusioni”. “Dev’essere chiaro – ha poi detto rivolgendosi direttamente alla Corea del Nord – le vostre provocazioni e la ricerca di armi nucleari non hanno raggiunto la sicurezza che cercavate, ma l’hanno indebolita. Invece della dignità che volevate, vi siete trovati più isolati”.
IRAN RISPETTI OBBLIGHI INTERNAZIONALI. Parole dure sono arrivate dal leader Usa anche nei confronti di Teheran, l’altro Paese che la comunità internazionale sta cercando di tenere a freno per quanto riguarda il programma nucleare che, tuttavia, l’Iran sostiene abbia scopi solo pacifici. “I leader iraniani – ha detto Obama – devono capire che non possono sfuggire alle scelte che si trovano davanti. L’Iran deve agire con la serietà e il senso di urgenza che il momento richiede, e deve rispettare i suoi obblighi. I trattati sono vincolanti. Le regole saranno applicate. E le violazioni avranno delle conseguenze, visto che ci rifiutiamo di consegnarci a un futuro in cui sempre più regimi possiedono le più letali armi nucleari”.
APPELLO A RUSSIA: RIDUCIAMO ARSENALE. L’evento di Seul, a cui prendono parte 60 leader mondiali, tra cui il premier italiano Mario Monti, è stata occasione per Obama anche di confronto con le altre superpotenze mondiali. Prima fra tutte la Russia, con cui gli Usa hanno siglato nel 2010 il trattato New Start per il disarmo. Incontrando Medvedev, Obama ha riconosciuto che Washington e Mosca stanno portando avanti gli sforzi per eliminare abbastanza plutonio utile a creare 17mila armi nucleari, per trasformarlo invece in elettricità, e ha poi lodato l’accordo per ridurre gli arsenali compreso nel New Start. “Quando avremo terminato – ha detto – avremo tagliato le testate nucleari schierate russe e americane ai livelli più bassi dagli anni ’50”. Il presidente ha poi stuzzicato Mosca su un altro fronte: ridurre non solo le testate strategiche, ma anche le armi tattiche e le testate di riserva. Obama ha detto di voler discutere il progetto con Vladimir Putin quando tornerà alla presidenza a maggio. Quindi ha aggiunto che Usa e Russia hanno “molto lavoro da fare” per ridurre le proprie differenze, considerando anche l’approccio alla crisi della Siria. Tuttavia, Medvedev ha riconosciuto che i rapporti tra i due Paesi hanno raggiunto il loro “miglior livello”. Dopo il leader russo, Obama ha incontrato il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev, congratulandosi per il suo lavoro di messa in sicurezza del materiale nucleare, e il presidente cinese Hu Jintao, che Washington spera possa intervenire per ridurre le mire nucleari di Pyongyang.
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