Londra (Regno Unito), 25 mar. (LaPresse/AP) – Bufera sul partito conservatore nel Regno Unito. Il tesoriere Peter Cruddas ha rassegnato le dimissioni dopo essere stato filmato mentre offriva a presunti uomini d’affari la possibilità di contatti diretti con il premier David Cameron in cambio del pagamento di 250mila sterline all’anno da versare nelle casse dei Tory. I presunti uomini d’affari a cui Cruddas aveva offerto lo scambio, però, erano in realtà dei giornalisti del Sunday Times sotto copertura, che hanno portato alla luce la vicenda. Il tesoriere diceva che i donatori più generosi sarebbero stati ricevuti direttamente a Downing Street e nel castello Highclere, lasciando così intravedere agli uomini d’affari la possibilità di fare valere i propri interessi con il primo ministro in persona.

CAMERON: INACCETTABILE. Immediata la replica di Cameron. “Quello che è accaduto è del tutto inaccettabile”, ha commentato alla Bbc. “Non è questo il modo in cui raccogliamo i soldi nel partito conservatore, non sarebbe dovuto succedere”, ha aggiunto promettendo un’inchiesta sul caso. “È giusto che Peter Cruddas si sia dimesso, mi assicurerò personalmente che venga condotta un’inchiesta di partito per garantire che questo non succeda di nuovo”, ha detto Cameron. Il partito conservatore ha fatto sapere che il posto di Cruddas sarà preso dal deputato della Camera dei Lord Stanley Fink.

IL TESORIERE SI ASSUME RESPONSABILITA’. Cruddas, travolto dallo scandalo, ha riconosciuto che non era stato autorizzato a offrire incontri con Cameron né con altre personalità e si è assunto da solo l’intera responsabilità dell’accaduto. “È chiaro che non si tratta di donatori in grado di influenzare la politica o di ottenere un accesso non dovuto ai politici”, ha detto, aggiungendo che “in particolare io non avrei proprio potuto offrire, né David Cameron avrebbe preso in considerazione, nessun tipo di accesso come risultato di una donazione”.

DUBBI SUL GOVERNO DAI SOCIALISTI. Il socialista David Miliband, ex ministro degli Esteri, ha detto che il caso solleva serie domande sull’influenza che i donatori del partito hanno sulla politica del governo. “L’idea che la politica sia in vendita è grottesca”, ha affermato Miliband. Il partito conservatore ha risposto alle critiche con una nota, sottolineando che Cruddas aveva assunto l’incarico questo mese e che non è stata accettata nessuna donazione del genere. “Tutte le donazioni al partito conservatore devono rispettare i requisiti previsti dalla legge elettorale e questi vengono controllati in modo rigido dal nostro apposito dipartimento”, fa sapere il partito Tory.

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