Mosca (Russia), 4 mar. (LaPresse/AP) – Secondo gli exit poll Vladimir Putin ha vinto le presidenziali in Russia al primo turno. Il risultato è stato annunciato dalla televisione di Stato, che indica Putin al 58% secondo il sondaggio condotto da VTsIOM. Il candidato del Partito comunista Gennady Zyuganov è al 18%. Il nazionalista Vladimir Zhirinovsky, il socialista Sergei Mironov e il miliardario Mikhail Prokhorov hanno percentuali a un’unica cifra. “Abbiamo vinto in una lotta trasparente e onesta… Questa vittoria è onesta e pulita”, ha commentato Putin in lacrime ringraziando poi i sostenitori riuniti alla piazza del Maneggio di Mosca. “Abbiamo dimostrato – ha aggiunto – che nessuno ci può imporre nulla… Abbiamo dimostrato che la nostra popolazione non cede alla provocazioni politiche che hanno il solo obiettivo di distruggere il popolo russo”.
I risultati ufficiali che arrivano dalla parte orientale del Paese, dove il conteggio è già stato ultimato,confermano gli exit pool. Secondo quanto riferito dalla commissione elettorale, con il 14% circa delle schede scrutinate, l’attuale premier guida col 62% dei voti.
L’opposizione e gli osservatori hanno denunciato diffuse violazioni e definito “illegittimo” il risultato. Lilia Shibanova, dell’agenzia indipendente di osservatori Golos, ha dichiarato che il gruppo ha ricevuto notizie del cosiddetto “voto-carosello”, in cui pullman pieni di elettori sarebbero portati di seggio in seggio per votare più di volte. Secondo Mikhail Kasyanov, ex alleato di Vladimir Putin e poi all’opposizione, “queste elezioni non sono libere. Non riconosceremo – ha aggiunto – il presidente come legittimo”. Le violazioni sarebbero meno evidenti rispetto quelle registrate a dicembre, ma più elaborate ed estese. Questa volta i funzionari elettorali stanno utilizzando metodi più complessi e sottili, ha detto il vice direttore di Golos Grigory Melkonyants. Per esempio, ha continuato, le persone dei caroselli hanno nastri intorno alle braccia o segni particolari nei passaporti per farsi riconoscere ai seggi. I funzionari elettorali assegnano loro voti di elettori che sanno per certo non si presenteranno alle urne. “Queste violazioni sono numerose – ha commentato Melkonyants – e questo è un segnale molto preoccupante”.
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