Damasco (Siria), 26 feb. (LaPresse/AP) – Si sono aperte le urne in Siria, dove i cittadini sono chiamati a scegliere se approvare o rifiutare la nuova Costituzione che presumibilmente metterebbe fine al dominio del partito Baath, al potere dal 1963. Il presidente Bashar Assad ha indetto il voto il mese scorso, nel tentativo di mettere fine alle rivolte. La nuova Costituzione creerebbe un sistema pluripartitico e limiterebbe a due mandati di sette anni il periodo in cui può restare in carica il presidente. La maggior parte dei gruppi di opposizione sta boicottando il voto, sostenendo che l’unica soluzione per risolvere la crisi siriana sia che Assad ceda il potere.

I cittadini siriani potranno votare per 12 ore a partire dalle 7 ora locale, le 6 in Italia. Gli aventi diritto sono 14,6 milioni; 14mila i seggi elettorali in tutto il Paese. ‘Sei favorevole alla nuova bozza della Costituzione?’, si legge sulle schede. Un cerchio verde indica il sì, uno nero il no. Nella capitale Damasco sono stati affissi molti manifesti che invitano a recarsi alle urne: ‘Non voltare le spalle al voto’, ‘Costituzione della Siria: Libertà di opinione’, sono i messaggi scritti, il secondo in riferimento alle clausole a tutela delle minoranze religiose. In città il sostegno ad Assad è più forte che altrove e molti abitanti sono entusiasti di votare. Sono invece previste affluenze minime nelle regioni più colpite dai bombardamenti delle forze governative, come per esempio Daraa, la provincia nordoccidentale di Idlib e la città di Homs.

Gli attivisti hanno intanto denunciato scontri e bombardamenti in diverse aree del Paese. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono state uccise almeno 11 persone, nove a Homs e due nella provincia di Daraa, dove la rivolta anti-governativa ha avuto inizio a marzo. Diverso il bilancio fornito dai Comitati di coordinamento locali, altro gruppo di attivisti che alza a 13 il numero dei morti, 11 dei quali a Homs. Entrambi i gruppi danno notizia di scontri in diverse aree del Paese, tra cui la provincia orientale di Deir el-Zour e le zone di Homs e Idlib, dove l’esercito avrebbe bombardato con carri armati. Combattimenti tra soldati e disertori dell’esercito sono in corso a Dael e Hirak ed esplosioni sono state denunciate a Khirbet Ghazaleh e Naima, nonché a Daraa, capitale della provincia dove si trovano i 4 villaggi.

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