Siria, diplomatici a Londra discutono ultimatum ad Assad

Siria, diplomatici a Londra discutono ultimatum ad Assad

Londra (Regno Unito), 23 feb. (LaPresse/AP) – Funzionari Usa, europei e arabi, a Londra per la Conferenza internazionale sulla Somalia, hanno discusso a margine anche la crisi in Siria, in vista della conferenza del gruppo ‘Amici della Siria’ che si terrà domani in Tunisia. I Paesi intendono presentare un ultimatum al presidente siriano Bashar Assad, chiedendo un cessate il fuoco e l’accesso entro pochi giorni delle organizzazioni umanitarie alle zone più colpite. Il documento sarà presentato durante l’incontro di domani. I diplomatici riferiscono che sul tavolo dei negoziati c’è una proposta con cui chiedere ad Assad di rispettare le condizioni entro 72 ore o altrimenti affrontare la risposta della comunità internazionale, tra cui un rafforzamento delle sanzioni. Durante la conferenza di Tunisi si discuterà anche della possibilità di isolare ulteriormente il regime di Assad e di aumentare il sostegno all’opposizione siriana in vista di un’eventuale transizione democratica.

I funzionari americani che accompagnano nel viaggio il segretario di Stato americano Hillary Clinton hanno detto che l’obiettivo è far capire ad Assad che il suo regime ha l’obbligo morale di porre fine ai bombardamenti di zone abitate da civili e di permettere l’ingresso di aiuti umanitari nel Paese. Il governo di Damasco, hanno spiegato, deve rispondere alle richieste della comunità internazionale. I funzionari hanno parlato a condizione di anonimato a causa del carattere confidenziale dei colloqui sull’ultimatum. Alcuni Paesi hanno proposto la creazione di corridoi umanitari per portare aiuti in Siria, ma non è chiaro se ci sarà consenso su questa opzione, che quasi sicuramente avrebbe una componente militare.

È più probabile, hanno riferito i funzionari, che venga accolta la proposta del Comitato internazionale della Croce rossa di applicare ogni giorno un cessate il fuoco di due ore per fornire aiuti alle zone dove si svolgono i combattimenti. La Clinton ha incontrato oggi a Londra ministri degli Esteri e funzionari di oltre 12 Paesi, tra cui Regno Unito, Francia, Germania, Giordania, Marocco, Qatar, Arabia Saudita, Turchia, Tunisia ed Emirati Arabi Uniti. Alla conferenza di domani dovrebbero partecipare oltre 70 tra Paesi e organizzazioni internazionali.

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