Yaounde (Camerun), 16 feb. (LaPresse/AP) – In un mese 200 elefanti sono stati uccisi nel Parco nazionale di Bouba Ndjida, in Camerun, dove negli ultimi tempi si è aggravato pesantemente il numero delle azioni di bracconaggio. Lo hanno fatto sapere gli attivisti del Fondo internazionale per il benessere animale, definendo il fenomeno senza precedenti per dimensioni. Hanno aggiunto che c’è preoccupazione anche per molti cuccioli rimasti orfani, avvistati nel parco e a rischio di morte per fame e sete. Il gruppo attribuisce la responsabilità ai bracconieri provenienti dal Sudan, sostenendo che gli animali vengano uccisi per le zanne, poi commerciate in mercati asiatici ed europei. Il Fondo ha chiesto al governo di agire per fermare la caccia illegale. Secondo gli esperti il contrabbando di zanne di elefante nel 2011 è stato il peggiore mai registrato dal divieto di commerciare l’avorio nel 1989.
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