Atene (Grecia), 9 feb. (LaPresse/AP) – Dopo 11 ore di colloqui, i leader politici della Grecia hanno raggiunto l’accordo su nuove misure d’austerità richieste dai creditori internazionali per garantire il secondo pacchetto di salvataggio da 130 miliardi di euro. Ma, fa sapere poco dopo il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, quanto fatto finora non sembra essere sufficiente.

L’ufficio del primo ministro Lucas Papademos ha comunicato nel pomeriggio che i colloqui con i rappresentanti della troika (Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) si sono conclusi con successo e c’è “un accordo generale sul contenuto” del nuovo programma di finanziamento. I leader dei tre principali partiti della coalizione di governo, si legge nella nota diffusa, hanno alla fine accettato il risultato delle trattative tra governo e troika. Tuttavia da Bruxelles Schaeuble solleva subito i primi dubbi: “L’accordo – dice – per quanto ho capito non è ancora in una fase in cui può essere firmato”. Le condizioni per il salvataggio, aggiunge, includono l’imperativo di portare il debito al 120% del Pil entro il 2020, limitare a 130 miliardi di euro i prestiti di salvataggio e ottenere l’approvazione del Parlamento greco. “Questi requisiti generali non sono stati ancora soddisfatti”.

Secondo una portavoce del premier, il socialista George Papandreou, il conservatore Antonis Samaras e il leader del partito di destra Laos, si sono accordati su tagli alternativi a quelli rifiutati ieri e stamattina. Quasi tutte le richieste dalla troika erano già state approvate, compreso il taglio del 22% del salario minimo e il licenziamento di 15mila dipendenti pubblici, ma non riduzioni alle pensioni per un risparmio complessivo di 300 milioni di euro. Non è chiaro il contenuto della soluzione finale, ma i sindacati hanno già annunciato scioperi.

La notizia dell’accordo è arrivata appena prima l’incontro di stasera dell’Eurogruppo, dove si discuterà della Grecia e del nuovo prestito. Parteciperà anche il ministro delle Finanze di Atene Evangelos Venizelos, che prima di partire per Bruxelles ha lanciato un appello ai partecipanti all’incontro e sottolineato i rischi che il Paese che sta correndo. “La nostra sopravvivenza dei prossimi anni”, ha notato, dipende dal pacchetto di salvataggio e dall’accordo con i creditori privati ad esso collegato. “Gli aiuti – ha proseguito – determineranno se il nostro Paese può rimanere nell’eurozona o se il nostro posto in Europa sarà a rischio”.

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