Manila (Filippine), 29 dic. (LaPresse/AP) – Il principale sospettato per l’omicidio del missionario italiano Fausto Tentorio, avvenuto il 17 ottobre ad Arakan, nel sud delle Filippine, è stato arrestato. Lo rende noto il segretario alla Giustizia Leila de Lima, spiegando che l’uomo, Jimmy Ato, è stato catturato nelle prime ore di oggi nella stessa città dell’omicidio. L’arresto è avvenuto dopo uno scambio a fuoco tra l’uomo e il fratello, sospettato di essere alla guida della moto da cui è stato sparato a Tentorio, e la polizia. Il fratello è fuggito, e nessuno è rimasto frito nell’azione.
Il parroco italiano lavorava da oltre trent’anni con la popolazione indigena, per i cui diritti si è battuto. Fu ucciso con dieci colpi di arma da fuoco da circa un metro, all’interno del complesso dalla sua parrocchia, mentre si stava preparando a uscire per un incontro. È stato il terzo missionario del Pontificio istituto missioni estere ad essere ucciso nell’isola meridionale di Mindanao, zona impoverita, benché ricca di risorse, devastata da decenni di sommosse politiche ed etniche.
Nativo di Santa Maria Hoè, in provincia di Lecco, e arrivato nelle Filippine 32 anni fa, il parrocco era molto amato dalla popolazione della zona. Ai suoi funerali, divenuti anche occasione per rivendicare giustizia per l’omicidio, hanno partecipato migliaia di persone. Il missionario è stato poi seppellito nel complesso cattolico di Kidapawan, a circa 50 chilometri da Arakan. Secondo le sue volontà, è stato tumulato in una bara di legno di un albero di mogano che lui stesso aveva piantato tanti anni fa.
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