Gerusalemme, 28 nov. (LaPresse/AP) – Il ministero della Difesa israeliano si è scusato per il trattamento riservato a una fotoreporter americana incinta che ha detto di essere stata spogliata, perquisita e umiliata da soldati israeliani durante un controllo di sicurezza. Lynsey Addario era in Israele per il New York Times e aveva chiesto di non dover passare attraverso una macchina a raggi X mentre entrava in Israele dalla Striscia di Gaza, preoccupata per il bambino in grembo. Invece, ha scritto la giornalista in una lettera al ministero, è stata costretta a passare il controllo a raggi X tre volte mentre soldati “la guardavano e ridevano”. In seguito, Addario è stata condotta in una stanza dove un’agente donna le ha detto di spogliarsi fino a restare in biancheria intima.

La giornalista, vincitrice del premio Pulitzer, attualmente residente in India, ha detto di non essere mai stata trattata con “una simile evidente crudeltà”. Secondo il ministero della Difesa israeliano i controlli sono stati effettuati secondo la procedura e la richiesta di evitare la macchina a raggi X non era stata presentata nella maniera adeguata. La giornalista sostiene tuttavia di aver presentato la richiesta prima di essere arrivata al posto di frontiera. “Vorremmo scusarci per questo incidente e per eventuali problemi causati alle persone coinvolte”, si legge nel comunicato del ministero. Le misure di sicurezza al confine con Gaza, prosegue la nota, sono rafforzate “per prevenire attacchi terroristici contro cittadini israeliani”. Il New York Times, ha detto il direttore dell’ufficio del giornale in Israele, Ethan Bronner, è scioccato per il trattamento riservato alla Addario e dalla lentezza con cui sono state svolte le indagini.

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