Londra (Regno Unito), 16 nov. (LaPresse/AP) – I genitori di Milly Dowler, la 13enne britannica rapita e uccisa nel 2002 il cui telefono è stato spiato dal News of the World, ritengono che anche i loro telefoni siano stati controllati illegalmente. Lo riferisce l’avvocato David Sherborne, che rappresenta le persone che hanno subìto intercettazioni illegali da parte del giornale di Rupert Murdoch. Sherborne è stato sentito oggi nell’ambito dell’inchiesta pubblica sull’etica dei media aperta su richiesta del primo ministro britannico David Cameron.
Un fotografo di News of the World, ha detto Sherborne, riuscì a fare immagini durante una passeggiata dei genitori nel luogo in cui Milly fu avvistata l’ultima volta. I giornalisti, ha proseguito il legale, in qualche modo avevano saputo l’ora esatta e il luogo in cui doveva recarsi la coppia. “Il loro momento di dolore era un’occasione per fare una foto troppo buona per resistervi”, ha detto Sherborne. “Per questo – ha proseguito – i Dowler sospettano che le segreterie dei loro telefoni, ovviamente non di quello di Milly, fossero state intercettate”. “Indipendentemente dal fatto che il profilo sia alto o meno, non c’è alcuna scusa per raccogliere le notizie in questa maniera”, ha affermato Sherborne. Il legale ha inoltre elencato una serie di vittime delle intercettazioni, tra cui un ufficiale dell’intelligence, il partner di una celebrità non identificata e attori come Jude Law e Sienna Miller. Sherborne rappresenta 51 presunte vittime delle intercettazioni, che secondo la polizia britannica potrebbero essere più di 6mila.
Nell’ambito della stessa inchiesta il sindacato dei giornalisti nel Regno Unito, National Union of Journalists, ha accusato il tabloid News of the World di aver cercato di far passare uno dei suoi investigatori privati per giornalista. La leader del sindacato, Michelle Stanistreet, ha detto al giudice che il giornale ordinò a Derek Webb, uno degli investigatori, di iscriversi al sindacato. Secondo la Stanistreet, si è trattato di una mossa “estremamente cinica”. Giornali britannici rinunciarono all’impiego di investigatori privati dopo che nel 2006 ci fu il primo arresto legato allo scandalo delle intercettazioni illegali. Webb, ha riferito oggi la Stanistreet, ha detto al sindacato che gli fu ordinato di “smettere di essere un investigatore privato e diventare un giornalista”.
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