Teheran (Iran), 9 nov. (LaPresse/AP) – L’Iran non arretrerà “di un passo” sul programma nucleare. Lo ha detto il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, negando energicamente le accuse contenute nell’ultimo rapporto dell’Aiea, in circolo da ieri, che accusa Teheran di aver lavorato per realizzare armi atomiche. Ahmadinejad ha parlato questa mattina a migliaia di persone in un discorso trasmesso in diretta dalla tv di Stato. Il presidente iraniano ha inoltre rimproverato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, accusandola di screditarsi appoggiando tesi “infondate” degli Stati Uniti, secondo cui Teheran starebbe cercando di sviluppare armi nucleari. “Perché – ha continuato Ahmadinejad – state rovinando il prestigio dell’agenzia (Aiea, ndr) per le assurde rivendicazioni degli Stati Uniti?”.

Secondo il rapporto, Teheran starebbe conducendo test e sviluppando di detonatori per far esplodere una carica nucleare, ma anche assemblando cariche atomiche sul missile a medio raggio Shahab 3 che potrebbe raggiungere Israele. Il presidente si è poi rivolto all’Occidente: “La nazione iraniana è saggia. Non costruirà due bombe contro le 20mila che avete voi. Al contrario, ha costruito qualcosa a cui non potete rispondere: etica, morale, monoteismo e giustizia”.

Pesanti commenti al documento sono arrivati anche da alcuni deputati iraniani. Secondo Mahmoud Ahmadi, la relazione dell’Aiea mostra che quest’ultima “non ha poteri e si muove nella direzione dettata da Stati Uniti e alleati”. Parviz Sorouri ha invece accusato il direttore generale Yukiya Amano di disonorare l’agenzia. “Il rapporto – ha dichiarato il membro del Parlamento, secondo l’agenzia di stampa semi-ufficiale Isna – è stato stilato dagli americani e poi letto da Amano”.

La convinzione di Washington sulle armi atomiche di Teheran è che queste possano scatenare una corsa all’atomica tra Paesi rivali dell’area, tra cui anche l’Arabia Saudita, e minacciare direttamente Israele. L’Occidente sta cercando di sfruttare questo ultimo rapporto dell’Aiea per attivare sanzioni più pesanti sull’Iran, ma Israele e altri non escludono l’opzione militare. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha già approvato quattro serie di sanzioni sul Paese, ma Cina e Russia, che hanno potere di veto, si oppongono a ulteriori misure.

Dura risposta da Israele: Bisogna “fermare la corsa verso l’armamento nucleare”, ha scritto in un comunicato il premier Benjamin Netanyahu, confermando ulteriormente le accuse secondo cui l’Iran starebbe sviluppando armi atomiche. “Il senso del documento è che la comunità internazionale deve collaborare per arrivare alla cessazione della corsa di Teheran alle armi nucleari, che mette in pericolo la pace nel mondo e nel Medioriente”, si legge nel comunicato.

Ma reazioni sono arrivate da tutto il mondo. “Se l’Iran si rifiuterà di cedere alle richieste della comunità internazionale di collaborare in modo serio – ha commentato il ministro degli Esteri francese Alain Juppé – siamo pronti ad adottare sanzioni di portata senza precedenti con tutte le nazioni che vorranno unirsi a noi”. Il ministro ha aggiunto che il rapporto dell’Aiea “lascia poco spazio a dubbi sulle reali intenzioni dell’Iran”. “Questa situazione – ha continuato – non è accettabile, un Iran con armi nucleari sarebbe una minaccia alla stabilità e alla pace della regione e non solo”. Preoccupato anche il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. “I contenuti del rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica – ha detto il titolare della Farnesina – non possono che alimentare forti preoccupazioni sulla reale natura del programma nucleare iraniano”. Sulla stessa linea Berlino, che minaccia “nuove sanzioni più pesanti” contro l’Iran se continuerà a rifiutarsi di rispondere a domande internazionali, ma allo stesso tempo respinge ogni ipotesi di azione militare contro Teheran.

Del tutto contraria a nuove misure è invece Mosca. “Qualsiasi sanzione addizionale contro Teheran – ha detto il viceministro degli Esteri russo Gennady Gatilov, citato dall’agenzia Interfax – sarà percepita dalla comunità internazionale come uno strumento per ottenere un cambiamento del regime in Iran”. Gatilov ha aggiunto che nuove misure contro Teheran sarebbero per Mosca inaccettabili e per questo “la Russia non intende considerare proposte simili”. Secondo il governo russo, ha proseguito, l’unica soluzione al problema è il dialogo. Ieri il ministero degli Esteri di Mosca si era rifiutato di commentare l’ultimo rapporto dell’Aiea, secondo cui Teheran avrebbe lavorato alla costruzione di armi nucleari, prima di un’analisi attenta del testo.

Intanto, il governo cinese, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri Hong Lei, lancia un appello al dialogo e alla cooperazione. In conferenza stampa Hong Lei ha anche invitato l’Iran a essere “serio e flessibile” e a collaborare con l’Aiea. In cambio, ha detto, l’agenzia dovrebbe essere “obiettiva” e impegnarsi a chiarire i problemi.

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