Washington (Usa), 1 ott. (LaPresse/AP) – La missione militare in Libia è in gran parte completata e nell’incontro della prossima settimana a Bruxelles i leader della Nato potrebbero decidere di concluderla. Lo ha detto il generale Carter Ham, a capo delle forze Usa in Africa, precisando che a quel punto gli attacchi finirebbero a meno che non ci fosse una specifica richiesta da parte del Cnt. Secondo quanto riferisce Ham, l’intelligence americana e alcuni mezzi di sorveglianza Usa come per esempio i droni potrebbero rimanere nella regione per un po’ di tempo anche dopo la fine della missione Nato, in particolare per aiutare il governo libico a gestire questioni chiave come la sicurezza dei confini e la non proliferazione delle armi.
La Nato non ha bisogno di aspettare che Muammar Gheddafi venga trovato prima di concludere la missione, ha spiegato il generale Ham. “Il fatto che lui sia ancora in giro da qualche parte è più una questione di competenza dei libici che di nessun altro”, ha detto aggiungendo che il presidente Barack Obama e altri leader hanno chiarito che l’obiettivo della missione era proteggere le persone e non uccidere Gheddafi.
Lo scorso 21 settembre il Consiglio del Nord Atlantico ha esteso la missione in Libia di 90 giorni, ma le autorità avevano annunciato che la decisione sarebbe stata rivista periodicamente. Ham ha spiegato che il Cnt avrebbe dovuto avere un “ragionevole controllo” dei centri abitati prima della conclusione della missione Nato, la ‘Unified Protector’, e ha detto che ora siamo vicini a una situazione del genere.
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