New York (New York, Usa), 27 ago. (LaPresse) – Gli abitanti di New York sembrano mantenere la calma e si preparano, in maniera ordinata, all’arrivo dell’uragano. “Niente scene di panico, l’atmosfera è quasi serena. Questa mattina c’era gente che correva lungo il fiume Hudson come se fosse un giorno normale”. È quanto spiega a La Presse l’agente immobiliare Alicia Williams, 35 anni.

La curiosità spinge tante persone a dirigersi verso l’acqua, per ammirare il moto ondoso in aumento e portare i cani a fare un’ultima passeggiata prima della tempesta. Fino alle prime ore del pomeriggio, i numerosi surfisti affluiti a Long Island per divertirsi con le onde sempre più grandi erano restii ad abbandonare l’oceano, nonostante gli inviti delle autorità. Cristiano Paniconi, 35enne marchigiano residente a New York, riferisce che le ruspe sulla spiaggia di Long Beach stanno lavorando da una settimana per formare dune di sabbia per proteggere la costa. Cristiano ha deciso di non lasciare il suo appartamento ad Astoria, nel Queens: “Gli americani sono esagerati, è assurdo bloccare così una metropoli, quasi debba arrivare l’Apocalisse. Va bene proteggere le zone costiere, ma qui non c’era bisogno di chiudere tutto, compresi i trasporti pubblici”.

Questa mattina c’erano file enormi per fare provviste nei supermercati della città. Comprare acqua è sempre più difficile. Ora i ristoranti e i negozi sono quasi tutti chiusi. Molti negozianti hanno tentato di proteggere le vetrine con tavole di legno. Con l’aumentare dell’intensità del vento e con un cielo che diviene sempre più scuro, non resta che rientrare in casa o nei rifugi e sperare che non manchino acqua ed energia elettrica. “La situazione – dice a La Presse Charlene Bertrand, giovane assistente direttore delle vendite di Petrossian Caviar – è ancora sotto controllo, non sono preoccupata. Sto persino cucinando con le finestre aperte. E qualche ora fa c’era ancora tanta gente per strada”. Charlene ha deciso di non lasciare la città, perché il suo appartamento si trova in una zona soggetta ad evacuazione volontaria.

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